Aneurisma addominale, tecniche avanzate a Cefalù

Da sinistra Leonildo Sichel, Pierfrancesco Veroux, Vittorio Virgilio, Carmela Durante, Mauro Scialabba
Da sinistra Leonildo Sichel, Pierfrancesco Veroux, Vittorio Virgilio, Carmela Durante, Mauro Scialabba

Nuove tecniche mininvasive per interventi in chirurgia vascolare, particolarmente complessi, come il trattamento dell’aneurisma dell’aorta addominale, sono state impiegate al San Raffaele Giglio di Cefalù. La tecnologia permette di intervenire anche su pazienti anziani non trattabili per via tradizionale e che andremmo incontro a conseguenze irrimediabili in caso di rottura dell’aneurisma.
Tre interventi di dilatazione dell’aorta addominale su pazienti con età media 80 anni sono stati effettuati con accesso percutaneo dai vasi femorali e in anestesia locale. Una procedura eseguita in sala emodinamica ed ecoguidata.
«Tecnologie avanzate e grandi professionalità ci consentono di offrire soluzioni che riducono i rischi e i tempi del ricovero»,  ha detto Vittorio Virgilio, direttore generale del San Raffaele Giglio. Le nuove procedure sono state attuate grazie alla collaborazione avviata con Pierfrancesco Veroux, direttore del reparto di Chirurgia Vascolare e del Centro Trapianti del Policlinico Universitario di Catania, nonché direttore della scuola di specializzazione in Chirurgia Vascolare della stessa città. I trattamenti sono stati eseguiti in equipe con i chirurghi vascolari Mauro Scialabba e Leonildo Sichel.
Il trattamento avviene in circa un’ora. Dai vasi femorali si introduce per via percutanea un’endoprotesi che escludela zona aneurismatica, impedendone la futura rottura e ripristinando il flusso sanguigno; in seguito si chiudono gli accessi esterni. Ciò evita incisioni chirurgiche e il dolore; la ripresa funzionale è rapida e la dimissione avviene nelle 24 ore successive alla procedura.