Cardiochirurgia, intervento innovativo a Padova

Cardiochirurgia, intervento innovativo a PadovaLa prassi voleva che si intervenisse con un’operazione a cuore aperto, ma l’équipe cardiochirurgica dell’Azienda Ospedaliera/Università di Padova diretta dal prof. Gino Gerosa ha optato per un intervento all’avanguardia che contribuirà alla diffusione della conoscenza cardiochirurgica.

L’eccezionale operazione è stata eseguita su una donna con una massa di 3 cm al cuore, scoperta grazie all’ecocardiogramma che le aveva diagnosticato la presenza di un’anomalia intraventricolare sinistra. La paziente già sottoposta di recente a intervento a cuore aperto, sarebbe stata ad alto rischio per un nuovo intervento di cardochirurgia tradizionale.

Il team diretto dal prof. Gerosa del Centro Gallucci di Padova ha scelto una soluzione innovativa mai attuata prima.

L’intervento è stato pianificato nei dettagli ed è stata valutata la tecnica più idonea e micro-invasiva per l’asportazione della massa, evitando l’intervento tradizionale a cuore aperto.

Da sinistra, Gino Gerosa, Vincenzo Tarzia, Lorenzo Bagozzi, Augusto D’Onofrio.

L’équipe multidisciplinare era composta dai cardiochirurghi Vincenzo Tarzia, Augusto D’Onofrio e Lorenzo Bagozzi, dall’anestesista esperto di ecocardiografia transesofagea 3D Demetrio Pittarello, dal perfusionista Fabio Zanella e dal personale infermieristico.

Ricevuta l’autorizzazione a procedere dal Ministero della Salute, la procedura è stata eseguita a cuore battente, senza bypass cardiopolmonare totale e senza aprire il cuore con il minor numero di incisioni possibili.

Si è intervenuti partendo da una minitoracotomia sinistra di soli 4 cm e, vista la grande esperienza di questo Centro con interventi con piccole incisioni dalla punta del cuore, inferiori a 1 cm, si è riusciti a inserire il catetere attraverso l’apice del cuore al cui interno è stata fatta passare una cannula di aspirazione collegata a una pompa centrifgura e a un filtro che ha permesso l’aspirazione ad alto flusso del materiale estraneo, inviato poi agli anatomo-patologi.

Il sangue aspirato dalla punta del cuore durante l’intervento chirurgico è stato filtrato e re-immesso nel circolo arterioso attraverso un’altra cannula posta all’altezza dell’arteria femorale mentre l’Ecmo garantiva la stabilizzazione della paziente.

Sistema AngioVAC

Le immagini dell’interno del cuore durante l’operazione, arrivavano direttamente ai chirurghi dall’ecocardiografia transesofagea in formato tridimensionale e permettevano la visione completa, ingrandita e magnificata del cuore, durante tutto l’intervento.

Il delicato intervento chirurgico è durato circa 3 ore e il dispositivo utilizzato in questo caso specifico è un by-pass extracorporeo artero-arterioso: sistema AngioVAC.

Il sistema AngioVAC, indicato fino a oggi solo per l’asportazione di masse intracardiache di destra e nel trombo-embolismo venoso sistemico e polmonare, era stato utilizzato nel nostro Centro, maturando unìesperienza fin dal 2016, in ben 11 casi.

Per la prima volta al mondo, ora, questo sistema è stato utilizzato anche per l’asportazione di masse ventricolari sinistre, sempre a cuore battente per via transapicale.

L’intervento è riuscito e la paziente di 70 anni ha avuto un rapido recupero.

Si conferma il livello di qualità di cura della filiera di attività rivolta alla salute che, grazie al rinnovamento organizzativo e tecnologico associato all’esperienza pionieristica dei cardiochirurghi padovani, ha permesso di raggiungere con successo questo nuovo traguardo.