Cardiomiopatia ipertrofica: il ruolo dell’ormone della crescita

Cardiomiopatia ipertrofica: il ruolo dell'ormone della crescita
Michele Miragoli, uno degli autori dello studio

C’è una patologia cardiaca che in molti casi fatica a essere diagnosticata precocemente, perché all’inizio consente di svolgere una vita normale nella maggior parte dei casi.
Si tratta della cardiomiopatia ipertrofica, i cui sintomi gravi sono aritmia, svenimenti, vertigini, scompenso cardiaco e ischemia miocardica.

Un cuore ipertrofico presenta pareti ispessite: tale condizione si oppone al normale circolo del sangue perché le camere cardiache perdono di elasticità. Così almeno accade al ventricolo sinistro. Maggiore è l’ispessimento delle pareti, più alta è la pressione sui canali interni e quindi l’ostruzione.

Dalla ricerca arriva una possibile soluzione a questa patologia: l’ormone della crescita.
In settembre è stato pubblicato uno studio (Gesmundo, Miragoli et al. Growth hormone-releasing hormone attenuates cardiac hypertrophy and improves heart function in pressure overload-induced heart failure. PNAS, 28 settembre 2017. Doi: 10.1073/pnas.1712612114) che individua in questo ormone e nel suo analogo sintetico di ultima generazione MR-409 due molecole capaci di attenuare l’ipertrofia del muscolo cardiaco e di migliorarne la funzione e la contrattilità. Questo ormone sarebbe infatti in grado di regolare i meccanismi molecolari alla base dell’ipertrofia stessa.
La scoperta si deve a una ricerca portata avanti dalla Divisione di Endocrinologia e Metabolismo del Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Torino, in collaborazione con il Dipartimento Cardiovascolare dell’Irccs Humanitas University di Milano, la Divisione di Cardiologia dell’Università di Miami e la Miller School of Medicine di Miami.

Stefania Somaré