Carenza di medici

Le associazioni di categoria lo dicono da tempo: in Italia ci sono pochi medici per assicurare una copertura nei prossimi anni. Le cause sono parecchie: la prima è senza dubbio il blocco del turn over; la seconda, i posti disponibili alle varie scuole di specialità.
A ciò si unisce, per quanto riguarda i Medici di Medicina Generale, una certa tendenza dei neolaureati in medicina a non orientarsi verso il ruolo di medico di famiglia.

Lo scorso 30 agosto si è tenuto, presso il Ministero della Salute, un incontro tra lo stesso Ministero, i sindacati di categoria, tra cui lo Smi (Sindacato Medici Italiani), e alcune associazioni, tra cui Anaao-Assomed, l’Associazione dei Medici e Dirigenti del SSN.

Il sottosegretario, professor Armando Bartolazzi, si è detto soddisfatto del primo incontro: «È stato un confronto proficuo e utile. Ringraziamo tutti i sindacati per le indicazioni e i suggerimenti che abbiamo ricevuto», afferma Bartolazzi, «in gran parte in linea con la nostra visione programmatica. Il ministero della Salute conferma l’intenzione già annunciata di procedere il più rapidamente possibile al fine di superare un problema per lungo tempo non affrontato».

Ma quali sono state le proposte portate avanti dai vari soggetti coinvolti? Lo Smi, per esempio, ha proposto di stabilizzare i precari. Ma potrebbe bastare? Anaao-Assomed ha messo sul tavolo alcune proposte che da tempo caldeggia: aumento dei posti nelle specialistà, per un totale di almeno 2000 unità l’anno; cambiamento nella programmazione del fabbisogno di medici, valutata anche su aspetti qualitativi e con differenze regionali; possibilità di assumere a tempo determinato medici all’ultimo anno di specialità, con supervisione del direttore della struttura di destinazione; attivazione del teaching hospital.

Altri sindacati hanno sottolineato l’importanza di superare il vincolo dell’1,4% per la spesa del personale e l’avvio di un piano straordinario di assunzioni di personale.

Parlando di numero alle scuole di Specialità, secondo Cgil, Cisl e Uil Medici sarebbe necessario aumentare di 9000 i numero per la formazione specialistica e di 3000 quelli per la medicina generale.

Stefania Somaré