Cartella clinica elettronica, un percorso per produrre salute

Innovative technologies in medicineIn parte già utilizzato in alcune strutture, rappresenta lo strumento della sanità del futuro in grado di rispondere alla costante innovazione tecnologica integrandola con la raccolta di informazioni fruibili attraverso dispositivi di uso comune, come smartphone, tablet e pc. Questa la sfida lanciata a Exposanita da AIIC (Associazione Italiana Ingegneri Clinici) nel corso di un incontro riguardante la cartella clinica elettronica che, oltre a illustrare usi e benefici di questo strumento, ne ha ridisegnato il ruolo e le prospettive. «Vi è la necessità culturale di vedere questi strumenti non solo come un appesantimento nello svolgere compiti che venivano svolti anche prima», afferma l’ing. Leo Traldi del Servizio di Ingegneria Clinica del Policlinico di Modena, «ma come sistemi che consentono un’analisi più approfondita dei dati, individuando e misurando gli ambiti di criticità, spreco e di possibile miglioramento». Una cartella clinica elettronica intesa come percorso chirurgico, che non è solo traduzione in digitale di ciò che viene scritto. «Il punto di partenza è il processo per produrre salute», afferma l’ing. Matteo Buccioli, referente AIIC Emilia-Romagna, «la conoscenza del percorso clinico assistenziale, su cui si basa il nostro sistema sanitario, consente di modificare informazioni terapeutiche e renderle fruibili: così sappiamo cosa può accadere e possiamo programmare e migliorare l’outcom del paziente». Questo strumento permette certezza della prescrizione e attendibilità dell’esecuzione, in altre parole un’adesione ai piani di cura con maggiore garanzia e attendibilità. Ma gli utilizzi non finiscono qui: oltre a raccolta e presentazione di dati, gestione degli ordini e supporto decisionale durante le degenze in modo accessibile e condiviso. «Velocizzare la cura e garantirne di migliori vuol dire permettere a un clinico di avere a disposizione una grande mole di informazioni attraverso un semplice clic, senza correre su e giù per i reparti». A comprovare i benefici della cartella elettronica e in particolare la capacità di questo strumento di supportare la decisione medica (CDSS) molti studi pubblicati negli ultimi dieci anni, con dati che indicano nel tempo riduzioni dal 30% al 90% di errori di prescrizione e di medicazione con grande vantaggio nei tempi di decisione.

Matteo Buccioli
Matteo Buccioli
Leo Traldi
Leo Traldi

Tra i poli di eccellenza italiani sul versante tecnologico il Policlinico di Modena. «Abbiamo diversi progetti in corso nel nostro ospedale», fa sapere Traldi, «nella gestione della radiologia, del laboratorio analisi e dei dati elettrocardiografici e altro ancora». L’incontro è servito a far luce anche sulla figura dell’ingegnere clinico che, secondo Buccioli, «oggi deve sedere allo stesso tavolo di chi decide le politiche sanitarie: non si può progettare un ospedale senza prima sapere quali tecnologie vadano inserite al suo interno». La sintesi di tutto questo è rappresentata dalla cartella clinica, la cui diffusione può passare solo attraverso delle revisioni culturali e metodologiche dell’approccio odierno. Ma come si spiega tale difficoltà?  «Il nostro problema è che non riutilizziamo quello che è già stato fatto», afferma Buccioli, «inoltre abbiamo un’alta competitività nel mondo sanitario: in questo senso servirebbe un coordinamento centrale, a livello sia regionale sia ministeriale, per riuscire a mettere a fattor comune queste grandi esperienze del nostro sistema sanitario nazionale per ricostruire sanità e produrre ancora meglio salute».

Lorenzo Dardano