Dispositivi medici impiantabili: nasce il Registro unico nazionale, l’appello per includere protesi peniene e sfinteri artificiali

Il Consiglio dei ministri ha approvato di recente il Disegno di Legge che istituisce il Registro Unico Nazionale dei Dispositivi Medici Impiantabili. Lo strumento rappresenta una tutela per la salute dei pazienti e dei dispositivi, infatti, attraverso la raccolta di dati relativi a pazienti sottoposti a impianti, consentirà il costante monitoraggio clinico e, laddove necessario, la rintracciabilità del device. 

L’auspicio è che nel Registro vengano inseriti anche alcuni dispositivi fino ad oggi non inseriti nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e che vengono impiantati sia da strutture pubbliche che private. Sull’argomento è intervenuto il presidente dell’Associazione Andrologi Italiani, Aldo Franco De Rose, sottolineando che fra i device oggi non inseriti nei LEA ci sono le protesi peniene e gli sfinteri urinari artificiali, gli unici dispositivi risolutivi per ridare autonomia e qualità di vita alle migliaia di uomini che subiscono l’intervento chirurgico di asportazione della prostata perché affetti da tumore.

De Rose spiega che non essendo inseriti nei LEA, le protesi e gli sfinteri urinari sono impiantati per il 40% in strutture private, e per l’altro 60% in quelle pubbliche. Tuttavia, in questi casi i dispositivi vengono “adottati” grazie al supporto di Direttori Sanitari che si fanno carico della parte economica non rimborsata dagli attuali DRG, o grazie ad alcuni Medici ospedalieri che richiedono i suddetti presidi, per dare ai pazienti operati di tumore soluzioni terapeutiche innovative ed efficaci.

«Ogni anno», precisa De Rose, «circa 400 uomini in Italia sono sottoposti a impianto di protesi al pene e circa 300 all’impianto di uno sfintere artificiale. Questo significa che in Italia circolano, da anni, migliaia di persone con questi dispositivi medici. Ora, l’auspicio è che Il Registro, come supporto alle attività di vigilanza del Ministero della Salute e come previsto dalle norme europee, svolga la dovuta sorveglianza, monitorando e includendo anche le protesi peniene e gli sfinteri artificiali, esattamente come viene fatto da tempo per le protesi mammarie».

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here