Il Journal of Cardiovascular Development and Disease ha pubblicato lo studio “Il cuore a portata di mano: ruolo dell’ecografia cardiaca al letto del malato (point-of-care cardiac ultrasoud) nella Medicina Interna”, condotto dal Dipartimento di Area Cardiovascolare dell’Asst Valle Olona, diretto dal dott. Nicola Mumoli.
Il lavoro sottolinea l’importanza dell’ecocardiografia eseguita direttamente al letto del paziente come strumento diagnostico essenziale per gli internisti.
Diagnosi rapida e decisioni tempestive
L’ecografia cardiaca point-of-care consente una valutazione immediata, accurata e in tempo reale delle condizioni cardiache, sia acute sia croniche.
Integrata con l’ecografia polmonare e lo studio della vena cava inferiore, la metodica aumenta l’accuratezza diagnostica in situazioni critiche come dispnea e ipotensione, supportando decisioni cliniche rapide e mirate.
Valutazione funzionale e vantaggi clinici
Attraverso un esame ecocardiografico mirato, gli internisti possono analizzare la funzione ventricolare sinistra, stimare la pressione atriale, identificare anomalie valvolari o versamenti pericardici.
Questo approccio permette di distinguere in modo più preciso le cause di sintomi comuni come dispnea, dolore toracico e instabilità emodinamica, migliorando la gestione del paziente e riducendo la necessità di consulti specialistici urgenti.
Verso una medicina più efficiente
L’adozione crescente delle tecniche point-of-care nei raparti di Medicina Interna rappresenta un passo decisivo verso una medicina più rapida, sicura ed economicamente sostenibile.
Come evidenzia il dott. Mumoli: «l’ecocardiografia al letto del paziente sta rivoluzionando la pratica clinica, offrendo informazioni immediate e affidabili nei contesti acuti e cronici».
Integrata con altre metodiche ecografiche, consente una visione fisiopatologica completa, migliorando esiti clinici e organizzativi.


