Endoprotesi a espansione controllata: i primi interventi in Italia

Sono stati effettuati presso l’Istituto Mediterraneo e Terapie ad alta Specializzazione (Ismett) di Palermo i primi due interventi italiani mininvasivi che hanno utilizzato le nuove protesi a espansione controllata, in grado di rendere piĂą sicuro l’utilizzo della procedura. «Il loro maggiore vantaggio – spiega infatti Angelo Luca, direttore di Ismett – è che il diametro della protesi può essere modificato a secondo della risposta clinica dei singoli pazienti, consentendo in questo modo di modulare il flusso del sangue che  viene sottratto al fegato e riducendo il rischio di complicanze post intervento. Questo conferma ancora una volta l’impegno di Ismett nell’implementare nuove tecnologie a beneficio dei pazienti».

I due interventi sono stati effettuati su pazienti affetti da cirrosi epatica a uno stadio avanzato, che oggi sono in buone condizioni cliniche. Le nuove endoprotesi limitano molto i rischi di encefalopatia e insufficienza epatica legati all’uso della TIPS (Transjugular Intrahepatic Portosystemic Shunt), procedura che da una quindicina di anni ha migliorato l’approccio clinico al paziente affetto dal cirrosi epatica. Il team che ha operato è costituito dai dottori Angelo Luca, Roberto Miraglia e Luigi Maruzzelli. A oggi la nuova tecnica è stata utilizzata solo in altri quattro centri europei, a Barcellona, Bonn, Friburgo e Amburgo.

Stefania Somaré