Una vasta collaborazione tra Università italiane e straniere, tra cui le Università Gabriele D’Annunzio, Sapienza di Roma, di Bologna, di Ferrara, University College e St. George’s di Londra, di Liverpool, di Buenos Aires, di San Paolo e di Cali, ha portato a una serie di studi sulle anomalie dello sviluppo placentare e sull’emorragia post partum, con importanti implicazioni per la gestione clinica di queste complicanze potenzialmente letali.
Un articolo pubblicato sull’American Journal of Obstetrics and Gynecology, coordinato dai prof. Francesco D’Antonio e Marco Liberati, con la collaborazione di Alessandro Lucidi e Danilo Buca, ha evidenziato che l’isterectomia subtotale riduce significativamente il rischio di emorragia e il fabbisogno di trasfusioni nelle donne colpite da emorragia post partum, confermando la sua efficacia come procedura chirurgica salvavita.
Impatto clinico e ricerca basata sulle evidenze
Come sottolinea il prof. D’Antonio, lo studio rafforza l’importanza della ricerca multicentrica e collaborativa, basata sulle evidenze, per migliorare la pratica clinica in ginecologia e ostetricia. Negli ultimi cinque anni, questa rete internazionale ha contribuito alla pubblicazione di oltre 140 articoli sulla medicina prenatale e materno-fetale, coinvolgendo più di cinquanta ospedali tra Italia, Europa e America.
Questo lavoro rappresenta un modello di cooperazione scientifica internazionale finalizzata al miglioramento della salute della donna e del neonato, indicando strategie cliniche efficaci per ridurre la mortalità materna legata all’emorragia post partum, rafforzando il ruolo della ricerca evidence-based nella pratica ostetrica.


