Infezioni correlate all’assistenza: che fare?

La piaga delle infezioni ospedaliere è tre le principali fonti di preoccupazione per gli amministratori di ospedali e per i pazienti. Si stima che ogni anno in Europa 4,1 milioni di persone siano colpite da infezioni correlate all’assistenza, il che si traduce in 37mila decessi con costi aggiuntivi per il sistema sanitario di 6 miliardi di euro. Parliamo di un’emergenza che non può essere affrontata dai diversi Paesi singolarmente ma che richiede un approccio globale. Tra le opzioni disponibili per fronteggiare il caso vi è l’adozione di protocolli ancora più stretti e l’impiego di una serie di tecnologie in ambito medicale. Tra queste, come spiegato da 3M in occasione di una tavola rotonda tenutasi ad Arezzo, l’uso di medicazioni antimicrobiche che possono ridurre la carica batterica della flora cutanea, la fonte più comune di infezioni ematiche da catetere. Ma anche le tecnologie di riscaldamento attivo possono ridurre molto il tasso di infezioni del sito chirurgico e il ricondizionamento di strumenti riutilizzabili. La sterilizzazione dei dispositivi invasivi è fondamentale per evitare infezioni.
Insomma, circa il 40-60% delle infezioni del sito chirurgico può essere prevenuto attuando buone pratiche cliniche, usando tecnologie mediche innovative e mettendo in atto adeguati meccanismi di controllo.