Magenta, progettazione collaborativa per rinnovare l’ospedale

Magenta, progettazione collaborativa per rinnovare l'ospedale
Massimo Lombardo, direttore generale dell’ASST Ovest Milanese

Nuove piastre per l’area critica e per le attività ambulatoriali, più sostanziali interventi di miglioramento dei reparti di degenza, trasformeranno in pochi anni l’Ospedale Giuseppe Fornaroli di Magenta in un moderno stabilimento sanitario.
Presentato al pubblico durante lo scorso aprile, il Piano di sviluppo 2016/2022 dell’Ospedale di Magenta è già una realtà: iniziati da pochi mesi, i lavori per la realizzazione del nuovo Pronto Soccorso costituiscono il primo passo verso un profondo rinnovamento strutturale, funzionale e tecnologico.

Abbiamo chiesto a Massimo Lombardo (nella foto), direttore generale dell’ASST Ovest Milanese, quali sono gli obiettivi del Piano di sviluppo: «Situato in un territorio popolato da circa 200.000 abitanti, l’Ospedale di Magenta è un nodo centrale nella rete dell’emergenza-urgenza della città metropolitana di Milano.
Grazie a due distinti finanziamenti, è oggi possibile intervenire in profondità per il potenziamento, la riorganizzazione e l’adeguamento funzionale, normativo e architettonico della struttura fisica e organizzativa di un edificio concepito con uno sviluppo verticale.
Al termine dei diversi progetti intrapresi saranno quindi evidenziate aree ben distinte funzionalmente e opportunamente disposte, per facilitare i collegamenti verso l’esterno e interni e ottimizzare le singole attività come anche le reciproche relazioni: la piastra dell’emergenza-urgenza e dell’area critica, la piastra ambulatoriale e il monoblocco verticale, quest’ultimo prevalentemente dedicato alle degenze, riutilizzando gli edifici oggi esistenti a fronte di un ampliamento di superficie decisamente contenuto».

Come è stato organizzato il gruppo di progettazione?
«Oltre all’attenta opera di pianificazione, programmazione e progettazione preliminare effettuata dal Servizio tecnico aziendale e al prezioso contributo dei progettisti esterni incaricati, nel corso del processo progettuale il dialogo continuo con i componenti della Direzione sanitaria, della Direzione socio-sanitaria e del Servizio infermieristico si è rivelato di estrema importanza.
In particolare, tutti gli attori coinvolti hanno focalizzato la propria attenzione su un obiettivo condiviso: cogliere le opportunità determinate dall’applicazione di nuovi modelli organizzativi, dalla presa in carico della cronicità e dall’evoluzione della medicina in una materia sempre più multi-disciplinare e multi-professionale».

Il piano di sviluppo
Quali aspetti qualificano il Piano di Sviluppo nel suo complesso?
«I progetti previsti modificano in modo sostanziale un presidio ospedaliero – sede anche di un distretto – che in oltre quarant’anni di vita ha sedimentato logiche organizzative oggi non più attuali. Alla luce delle sfide poste dall’evoluzione del modello socio-sanitario della Regione Lombardia, abbiamo cercato di sviluppare un moderno polo ospedaliero eminentemente deputato al paziente acuto e critico e anche fortemente integrato con la rete socio-sanitaria e con le attività territoriali distrettuali».

Quali esigenze funzionali e organizzative hanno orientato i diversi progetti (nuovo Pronto Soccorso, nuova Area chirurgica/intensiva, Area materno-infantile ecc.)?
«Nel dettaglio, il primo traguardo è consistito nello spostamento dai piani alti del monoblocco delle attività dell’Area critica. L’Unità coronarica, ad esempio, è oggi 9 piani al di sopra del Pronto soccorso. Questo e altri reparti a elevata intensità di cure saranno concentrati nel corpo F e affiancati dal nuovo Pronto soccorso, diventando quindi una vera e propria piastra nella quale:
– mettere a sistema relazioni organizzative tra urgentisti, rianimatori, cardiologi e chirurghi;
– razionalizzare sia il flusso dei pazienti a ciclo diurno e i servizi socio-sanitari, integrandoli nel percorso del paziente. Un altro obiettivo di primaria importanza per il nostro territorio consiste nel completamento dell’area di degenza di Ostetricia e Ginecologia, situata al terzo piano del monoblocco, a sostegno e integrazione del polo Materno-Infantile che è già stato oggetto di profondi rinnovamenti negli anni passati».

I tempi del rinnovamento
Quali sono i tempi previsti per la realizzazione dei progetti?
«Sono stati completati tutti i lavori propedeutici all’apertura dei lavori del nuovo Pronto Soccorso, che costituisce il primo dei cantieri previsti. Allo scopo sono stati trasferiti nell’edificio d’ingresso (avancorpo P) il Punto prelievi, il Servizio trasfusionale e alcuni servizi distrettuali.
Nel frattempo abbiamo aggiudicato i lavori del Pronto Soccorso – iniziati nel settembre 2017 – la cui conclusione è prevista alla fine del 2018. Sempre nel 2018 si svolgeranno lavori di riassetto dei servizi distrettuali e ambulatoriali. Il 2019 e il 2020 saranno dedicati ai lavori sulla piastra dell’Area critica (Rianimazione, UTIC e nuovo Blocco Operatorio), che saranno eseguiti in parallelo con i progetti per Ostetricia e Ginecologia.
I prossimi anni saranno perciò estremamente impegnativi, ma confidiamo di poter completare tutti i progetti nel rispetto dei tempi e dei costi previsti, senza significativi disagi per l’attività del personale sanitario e per gli utenti che, nell’arco di pochi anni, potranno disporre di un ospedale profondamente rinnovato, al passo con le esigenze e le aspettative del nostro tempo anche in termini di qualità dell’accoglienza e dello spazio della cura».

Giuseppe La Franca
architetto