Nasce il Centro di Scompenso Cardiaco

Nasce il Centro di Scompenso CardiacoIn Italia è la seconda causa di morte, eppure sembra la Cenerentola delle malattie: si tratta dello scompenso cardiaco, una patologia spesso diagnosticata tardi, anche perché chi ne soffre tende a sottovalutarne i sintomi. E i costi per il suo trattamento in acuto lievitano: se si pensa al solo Lazio, nel 2015 sono stati ricoverati più di 17.000 pazienti, con una degenza media di 9-10 giorni.
Proprio nel Lazio, per intervenire su questa situazione, è nato il primo Centro di Scompenso Cardiaco affidato ad Aisc, l’Associazione Italiana Scompensati Cardiaci.

Al funzionamento del centro e al percorso terapeutico dei pazienti con scompenso cardiaco partecipano anche l’Ospedale Vannini e il San Raffaele di Roma. Scopo del centro, diagnosticare in tempi precoci la malattia e avviare i corretti Pdta, nei quali sono inclusi anche percorsi di riabilitazione. Grazie al nuovo Centro, sarà possibile assicurare ai pazienti affetti da scompenso cardiaco la miglior soluzione in ogni fase della loro patologia, migliorando l’aderenza alle terapie e garantendo una gestione coordinata dei diversi specialisti.

Il professor Salvatore Di Somma, direttore scientifico dell’Aisc ha sottolineato: «nonostante la varietà dei quadri sintomatologici diversi che il paziente può avvertire, tutte le forme di scompenso cardiaco acuto dovrebbero essere gestite in modo uniforme con l’intento di consentire un inquadramento completo delle condizioni cliniche del paziente e soprattutto per prevenire la morte o la nuova ospedalizzazione a breve termine. Purtroppo, ancora molti sono i casi di riammissione/anno in ospedale per riacutizzazioni cliniche da scompenso cardiaco; da qui nasce l’esigenza di creare un percorso unico per i sempre più numerosi pazienti affetti da questa patologia che inizi dal medico di Pronto Soccorso fino al medico di famiglia passando attraverso le fasi di ricovero in ospedale e quindi in riabilitazione in strutture idonee. Sono quindi molto contento che si intraprenda oggi questa fase di organizzazione innovativa presso centri selezionati per i pazienti Aisc ove potersi avvalere del supporto di percorsi assistenziali condivisi con il nostro comitato scientifico e appositamente studiati per le esigenze complesse dei pazienti con scompenso cardiaco».

Stefania Somaré