Nasce la Scuola di Ricerca in Medicina Generale

Per la prima volta in Italia un progetto formativo dedicato a selezionare tra i medici di Medicina Generale ricercatori specializzati nella sperimentazione e gestione dei farmaci. Il progetto della Fimmg è stato reso possibile da un’erogazione liberale di 1,5 milioni di euro di Merck & Co. tramite la sua consociata Msd Italia. Oltre quattrocento i medici di Medicina Generale che saranno formati nei prossimi due anni per costituire il Gruppo sperimentatori in Ricerca clinica della Fimmg. La loro missione sarà elaborare nuovi modelli clinici, partecipare a progetti di ricerca sui farmaci prima e dopo la loro immissione in commercio.

È l’obiettivo della prima Scuola di Ricerca in Medicina Generale realizzata in Italia, un innovativo progetto promosso dalla Fimmg che nasce grazie a un’erogazione liberale di 1,5 milioni di euro da parte di Merck & Co. per tramite della sua controllata MSD Italia. Fulcro delle attività di formazione della Scuola sarà la sorveglianza dell’efficacia e della sicurezza dei farmaci sulla base dei dati ottenuti dall’esperienza reale con i pazienti.

«La Scuola di Ricerca in Medicina Generale arriva in un momento importante e rappresenta un passaggio fondamentale in cui cresce la consapevolezza di dover introdurre in questo settore la Ricerca clinica che è ormai uno dei compiti essenziali del Medico di Medicina Generale», afferma Giacomo Milillo, segretario generale nazionale della Fimmg, «l’obiettivo della Scuola di Ricerca clinica è che all’interno di ogni “aggregazione funzionale di territorio”, entità organizzativa che presto coinvolgerà tutti i medici di Medicina Generale, sia presente un medico appositamente formato in ricerca, una figura in grado sia di assemblare i grandi numeri che contraddistinguono la Medicina Generale sia di progettare una ricerca, di elaborare e interpretare i risultati ottenuti».

L’attuale approccio all’uso del farmaco risente della mancanza di informazioni strutturate e di dati che provengano dalla Medicina Generale. Il paziente che viene seguito dai medici del territorio presenta caratteristiche cliniche e di trattamento molto diverse da quelle dei pazienti selezionati negli studi clinici, come per esempio la presenza frequente di comorbidità e terapie concomitanti. Questo divario tra le evidenze dei trial e l’esperienza reale può limitare l’appropriatezza nell’uso dei farmaci con ricadute negative anche per la sostenibilità economica del nostro servizio sanitario, nazionale e regionale. Il progetto della Fimmg interviene proprio su questo gap e potenzia la ricerca italiana valorizzando la capillarità della presenza della Medicina Generale sul territorio.