Nuova apertura per la deroga sulla chiusura dei punti nascita lombardi

LOMBARDIAVi sono evidenze scientifiche del fatto che i punti nascita con meno di 500 parti l’anno commettono più errori nel percorso di nascita rispetto ai punti nascita più grandi: ecco perché il Ministero della Salute da tempo chiede di chiudere le strutture più piccole per concentrare l’attività nelle sedi con maggiori accessi. Certo, in questa rivoluzione dei punti nascita bisogna considerare anche che il nostro Paese è fatto di ampie zone montane che rendono difficile raggiungere gli ospedali di pianura. Ecco dunque che il Ministero della Salute si riserva di effettuare deroghe per la chiusura dei punti nascita che, seppure sotto i 500 parti l’anno, garantiscono il servizio in territori montani o comunque troppo lontani dai centri nascita più grandi. In questo contesto si inserisce la recente notizia che il reinsediato Ministro alla Salute Beatrice Lorenzin ha riaperto il caso dei punti nascita della Lombardia, Regione che si è sempre opposta alla chiusura di alcune strutture.
«Se la Regione li presenta, siamo disponibili a valutare nuovi elementi. L’unico nostro interesse è la sicurezza dei cittadini», ha assicurato Lorenzin in una nota del 13 dicembre. Lo scorso giugno Regione Lombardia aveva inviato la richiesta di deroga per alcuni punti nascita, corredata di relazione, ai sensi dell’articolo 1 del decreto ministeriale dell’11.11.2015 lo scorso giugno. A seguito di questa richiesta, ha spiegato Lorenzin: «il Comitato Nazionale ha ritenuto, con nota dello scorso 21 novembre, di mantenere in attività il punto nascita di Sondalo, in quanto esiste una reale situazione di “disagio orografico”; e che almeno uno dei due punti nascita di Gravedona e Chiavenna può proseguire l’attività in quanto l’uno esclude il disagio orografico per l’altro». Restano sotto la lente di ingrandimento i punti nascita di Piario, Angera, Broni-Stradella e Casalmaggiore, per i quali l’assessore al Walfare della Lombardia Giulio Gallera ha già inviato la documentazione necessaria alla valutazione. Gallera ha però espresso la disponibilità a inviare ulteriore documentazione e ad avviare un dialogo.

Stefania Somaré