Recepimento della direttiva 2013/59 Euratom, indicazioni pratiche dalle società scientifiche

Lo scorso 6 febbraio il nostro Paese avrebbe dovuto recepire la direttiva 2013/59/Euratom del 5 dicembre 2013 (che stabilisce le norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti), ma tale direttiva non è ancora diventata parte del nostro sistema.

Per favorire il processo di recepimento, le società scientifiche della dirigenza medica e sanitaria di area radiologica (Associazione Italiana di Fisica Medica, Associazione Italiana di Medicina Nucleare, Associazione Italiana di Radiologia, Associazione Italiana di Neuroradiologia, Associazione Italiana di Radiobiologia, Associazione Italiana di Radioterapia e Oncologia Clinica e Associazione Italiana di Radiologia Medica e Interventistica) hanno prodotto un documento intersocietario e lo hanno presentato il 12 novembre al Ministero della Salute.

“Indicazioni e applicazioni pratiche in relazione al contenuto della direttiva 2013/59/Euratom del 5 dicembre 2013 e al suo recepimento” è il titolo del documento, che si rivolge direttamente ai professionisti sanitari di area radiologica affinché siano pronti al momento del recepimento e vi sia uniformità di comprensione dello stesso e di azione.

Una delle finalità ultime della direttiva in questione è migliorare la sicurezza del paziente riducendone l’esposizione alle dosi radianti, sia ottimizzando l’uso dei macchinari e incentivando l’acquisto di nuove apparecchiature più efficienti sia incentivando l’appropriatezza prescrittiva.

Come si legge nel documento, infatti, esistono aspetti della direttiva che occorre siano opportunamente trasposti nella Legislazione italiana, perché il senso della direttiva stessa non venga intaccato.

Citiamo: “… il consensus, analizzando alcuni articoli della direttiva ritenuti critici e la cui corretta “trasposizione” nella legislazione italiana è elemento essenziale per garantire la sicurezza del paziente nelle prestazioni diagnostiche e terapeutiche, individua sinteticamente alcuni scenari che permettono di identificare elementi fondamentali per le diverse componenti dell’Area Radiologica”.

Il testo si concentra quindi su alcune aree fondamentali: formazione; responsabilità, procedure; apparecchiature; esposizione accidentale e involontaria; valutazione delle dosi di esposizione della popolazione. Per ognuno di questi temi le società scientifiche hanno prodotto delle raccomandazioni perché il recepimento della direttiva europea sia efficace.

Stefania Somaré