Robotica e bioscreening per combattere il carcinoma polmonare

Giulia Veronesi e Marco Alloisio
Giulia Veronesi e Marco Alloisio

Chirurgia robotica applicata al tumore polmonare, ricerca traslazionale e bioscreening: il futuro della chirurgia toracica passa di qui.
L’Humanitas di Milano sceglie di investire su tecniche più innovative e mininvasive (minitoracotomia e videotoracoscopia) in campo chirurgico e sugli orientamenti più moderni negli schemi sia di diagnosi sia di trattamento per affrontare le neoplasie primitive e metastatiche del polmone. Tra i pochi esperti in Italia di chirurgia robotica applicata ai tumori del polmone, Giulia Veronesi in Humanitas si occuperà dello sviluppo di questa tecnologia nell’ambito dell’équipe guidata da Marco Alloisio. “I vantaggi dell’utilizzo del robot – spiega la specialista – sono la visione tridimensionale del campo operatorio invece che bidimensionale, una maggiore precisione dei movimenti, il più semplice uso degli strumenti legato alla vasta possibilità di angolazione all’interno del torace. La chirurgia robotica coniuga la bassa invasività dell’intervento con la radicalità di asportazione di tumori polmonari, del timo o dell’esofago”.
L’approccio mininvasivo per la cura del tumore polmonare è particolarmente importante in un’epoca di sempre maggiore diffusione delle metodiche di prevenzione e di screening con la Tac a basso dosaggio, in grado di identificare tumori sempre più piccoli in pazienti spesso asintomatici, per i quali è fondamentale privilegiare la qualità di vita.
Sul fronte della ricerca, focus sulla diagnosi precoce basata sulle caratteristiche molecolari del tumore polmonare, per favorire strategie di prevenzione personalizzate. «La presenza in Humanitas di un Centro di Ricerca riconosciuto a livello internazionale, guidato dal prof. Alberto Mantovani», spiega Giulia Veronesi, «consente una virtuosa collaborazione tra medici e ricercatori preclinici. Focus dei miei studi, avviati presso l’Istituto Europeo di Oncologia, con il quale manterrò una stretta collaborazione, è il cosiddetto bioscreening, ovvero la messa a punto di un test di anticipazione diagnostica del tumore polmonare basato sull’individuazione di particolari marcatori molecolari, nello specifico i microRNA, nel siero di persone maggiormente a rischio di tumore (fumatori, ex fumatori, soggetti con familiarità o esposizione per motivi di lavoro ad agenti cancerogeni) per favorire strategie di prevenzione personalizzate».

Paola Gregori