Salute per tutti: necessario il Secondo Pilastro

dott-marco-vecchietti_consigliere-delegato-rbm-salute-spaPer mercoledì 7 settembre è in programma un incontro tra Regioni per parlare dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza. Secondo Marco Vecchietti (nella foto), consigliere delegato di RBM Assicurazione Salute, sarebbe l’occasione ideale per discutere del Secondo Pilastro in Sanità, ovvero di sanità integrativa che, secondo le sue dichiarazioni, consentirebbe ai cittadini di risparmiare mediamente almeno il 30% di quello che al momento spendono per farsi curare privatamente e al sistema sanitario di avere 15 miliardi di risorse aggiuntive, ovvero quasi il 50% dell’attuale spesa sanitaria privata.

«Tali risorse», ha detto Vecchietti, «potrebbero essere investite anzitutto nel garantire maggiore accessibilità alle cure tagliando le liste di attesa, nel promuovere programmi di prevenzione diffusa per la popolazione, nel sostenere i costi crescenti dei nuovi farmaci innovativi e, in generale, nel ridurre il costo delle cure private (569 euro a testa nel 2015, con un incremento di oltre 80 euro nell’ultimo biennio)». Secondo Vecchietti, inoltre, «i Lea, così come sono stati istituiti, sono destinati a non essere effettivamente fruibili dai cittadini. Partiamo da dati oggettivi: il 9,5% degli italiani rinuncia a curarsi per questioni economiche o tempi di attesa. I nuovi Lea prevedono un aumento della compartecipazione a carico dei cittadini per circa 18 milioni di euro, con maggiore incidenza nelle Regioni in piano di rientro, dove peraltro la garanzia dei Lea è più a rischio e le tasse sono più alte. Peraltro non bisogna trascurare che se da un lato i nuovi Lea garantiscono giustamente prestazioni innovative, precedentemente escluse dal campo di azione del Servizio Sanitario Nazionale, nel contempo prevedono tutta una serie misure volte a eliminare le prestazioni a maggior rischio di appropriatezza, anche per superare le difficoltà nel rapporto con i medici che hanno portato al ritiro del c.d. “Decreto sull’appropriatezza prescrittiva. In altri termini, l’impressione è che stiamo ancora cercando di fare le nozze con i fichi secchi».

Stefania Somaré