Sanità italiana. 50 anni di Aiop

aperturaIn occasione dei suoi 50 anni l’Aiop ha pubblicato un libro in cui ripercorre questi anni di storia della sanità privata in Italia.

Durante la presentazione del volume, avvenuta in presenza del ministro della Salute Lorenzin, Tecnica Ospedaliera ha chiesto al presidente Aiop Gabriele Pellissero se il cauto e prudente ottimismo sulla situazione dei tagli in sanità, con cui ci eravamo lasciati a gennaio durante la presentazione del rapporto annuale Aiop, è cresciuto in questi mesi.

Il ministro ha sottolineato che «la valutazione in campo sanitario non deve essere fatta tanto tra erogatore pubblico e privato, ma tra quello che funziona e quello che non funziona».

I 50 anni dell’associazione maggiormente rappresentativa dell’imprenditoria sanitaria segnano un traguardo importante per tutto il Ssn: oggi l’ospedalità privata rappresenta infatti 52.780 posti letto, 12.000 medici, 26.000 infermieri e 32.000 operatori di supporto, e assicura il 25% del totale delle prestazioni erogate, costando solo il 15% della spesa sanitaria nel suo complesso.

«Se pensiamo che la sopravvivenza del nostro welfare sanitario passi da un significativo incremento della spesa pubblica sanitaria, siamo sulla strada sbagliata», ha commentato Pelissero. Oggi più che mai si rende necessaria l’introduzione di fattori di efficientamento e di competitività, attraverso la realizzazione di un autentico pluralismo di erogatori, basato sulla libera scelta del luogo di cura e sull’applicazione concreta del pagamento a prestazione. Questo percorso è ancora frenato dalla presenza di una predominante componente di erogatori pubblici inefficienti e autoreferenziali che generano una spesa improduttiva che Aiop stima tra i 5 e i 10 miliardi di euro.

«Rendere produttiva questa spesa è la grande sfida che ci aspetta per gli anni a venire: nel 50° anniversario della nostra fondazione siamo fiduciosi, perché per la prima volta dopo 6 anni, la legge di stabilità 2016 non contiene tagli alla sanità, ma introduce una serie di norme innovative e coraggiose, un primo e solido intervento per un autentico processo riformatore».

Caterina Lucchini