Sostenibilità della spesa pubblica

«Puntare il dito contro il finanziamento inadeguato del Ssn, oltre a fornire un alibi per smantellarlo, spiana la strada all’intermediazione finanziaria e assicurativa dei privati. La vera sfida sta nell’identificare gli sprechi che aumentano i costi dell’assistenza, senza produrre benefici per cittadini e pazienti». Così Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ha aperto la conferenza nazionale Gimbe, lanciando la fase operativa del progetto Salviamo il nostro Ssn. Negli ultimi vent’anni, ha detto Cartabellotta, «diversi fattori hanno silenziosamente contribuito alla progressiva crisi del Ssn: il mutamento delle condizioni demografiche, economiche e sociali, la crescente introduzione sul mercato di false innovazioni, le conseguenze della modifica del Titolo V della Costituzione, le ingerenze della politica partitica nella programmazione sanitaria, i Lea, la gestione delle aziende sanitarie come silos in competizione continua, l’evoluzione del rapporto paziente-medico e l’involuzione del cittadino in consumatore. Il prossimo esecutivo dovrà identificare una linea politico-programmatica per fornire risposte di sistema a cinque domande chiave per la sopravvivenza della sanità pubblica: il Ssn è realmente sotto-finanziato? il modello di politica sanitaria che ha generato ventuno sistemi regionali va ripensato? la modalità di organizzazione e gestione delle aziende sanitarie è adeguata? in che modo i professionisti sanitari devono contribuire alla sostenibilità del Ssn? quali sono le responsabilità di cittadini e pazienti?».