Ssn, la sfida del domani tra tecnologia e spending review

20160518_103045_resizedUna battaglia in cui l’Italia può fungere da traino per altri Paesi, in un contesto di profondo cambiamento, tra innovazione tecnologica e risorse limitate. Tante le questioni a cui il sistema sanitario nazionale italiano, considerato un modello di riferimento mondiale, deve fare fronte: assistenza agli anziani in crescente aumento, incremento dei costi legati a nuovi farmaci e innovazione tecnologica. Temi importanti su cui istituzioni locali e nazionali e soggetti economici si sono confrontati nel dibattito inaugurale della ventesima edizione di ExposanitĂ  svoltasi a Bologna dal 18 al 21 maggio, aperto dai saluti di benvenuto di Ivo Nardella, direttote generale del Gruppo Tecniche Nuove, e dei rappresentanti dell’Argentina, Paese ospite dell’edizione 2016. L’obiettivo comune era raccogliere la sfida per coniugare innovazione e sviluppo dell’universalitĂ  del sistema sanitario italiano. A disegnare il quadro il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini che ha parlato di «logica di squadra con condivisione di metodi e obiettivi, per ridurre gli sprechi e utilizzare meglio le risorse».

Con la riforma del titolo V della Costituzione del 2001, lo Stato si è fatto garante dei Lea, mentre le Regioni sono responsabili dell’attuazione e del raggiungimento degli obiettivi. «Non tutte però hanno risposto in modo eguale», ha commentato Franco Condò, del Ministero della Salute, «generando sensibili differenze di costi. La sanitĂ  costa, ma la salute non è un costo», ha affermato Mario Marazziti, presidente della Commissione Affari Sociali della Camera, che ha sottolineato la necessitĂ  di rivedere i Lea e di strutturare adeguatamente la spesa farmaceutica. La proposta è creare distretti sperimentali che «permettano alla spesa per la salute, sociale e farmaceutica di correre insieme».

Sul tema dei farmaci si è espresso anche il presidente della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni Antonio Saitta. «Occorre stabilire una relazione tra prezzo e volume di vendita, introducendo dei veri elementi di concorrenza per la produzione farmaceutica». Di innovazione tecnologica, quale elemento chiave per ottenere la sostenibilitĂ  del sistema, ha parlato Luigi Boggio, presidente di Assobiomedica. «Valutata con opportuni metodi strandardizzati a livello mondiale, l’innovazione nel campo dei dispositivi medici, se usata con appropriatezza, produce risparmio e qualità». Un esempio è quello delle infezioni ospedaliere che in Italia sono tra le piĂą alte in Europa. «Il nostro piano di riduzione basato su procedure, dispositivi e diagnostica potrebbe far risparmiare dai 500 milioni al miliardo l’anno, con la possibilitĂ  di reinvestire il tutto per offrire qualitĂ  e prestazioni». Esempio virtuoso quello costituito dalla regione Emilia-Romagna, padrona di casa, uno dei poli di eccellenza nazionale a livello sanitario, le cui innovazioni sono state illustrate dall’assessore regionale alla SanitĂ  Sergio Venturi. Su tutte la Centrale Intercenter E/R per gli acquisti nata nel 2004, che ha generato nel 2015 oltre 120 milioni di euro di risparmi, che hanno consentito, tra le altre cose, di liberare risorse per trattare pazienti con farmaci innovativi. Di recente è stata lanciata anche la campagna dal titolo “Presto è bene: insieme per una sanitĂ  veloce”: tra le novitĂ  piĂą significative l’app “E/R Salute” che permette di prenotare e disdire le visite e pagare on-line i servizi. «Nell’ultima settimana monitorata (9-15 maggio), il 97% delle 42 prestazioni monitorate è stato garantito entro tempi standard», ha affermato Venturi.

Lorenzo Dardano