Tecnologia al servizio della qualità e dell’efficienza

Grazie a una partnership con lo University of Pittsburgh Medical Center (Upmc), l’Ismett di Palermo è il primo ospedale in Europa ad adottare questo innovativo strumento. Sviluppato da Advisory Board Co, Crimson è in uso già da quattro anni presso lo Upmc. Il programma permette sofisticate analisi di indicatori chiave in sanità – come i tassi di riammissione ospedaliera, la degenza media e gli eventi avversi -, anche divisi per medico, reparto e patologia. I dati possono essere confrontati con i risultati degli oltre 700 ospedali che usano Crimson, compresi i ventuno ospedali di Upmc e coinvolgono oltre 400 mila medici negli Stati Uniti.

«Migliorare la qualità e la spesa sanitaria è un imperativo in tutto il mondo», afferma il professor Bruno Gridelli, vice presidente esecutivo di Upmc International Services e direttore di Ismett. «Con questo strumento potremo migliorare ulteriormente la qualità della nostra assistenza e la nostra già elevata efficienza».

Con Crimson sarà anche più facile soddisfare i requisiti per l’accreditamento Joint Commission International, che prevede la condivisione della qualità e dei dati specifici per medico e l’uso di metriche di performance che portino miglioramenti. Tale lavoro era prima più difficile e intenso. Ismett è stato, nel 2010, il primo ospedale nel Sud Italia ad aver ricevuto l’accreditamento dalla Joint Commission International, in seguito a un’ampia revisione dei processi e degli standard di qualità e sicurezza del paziente.

Il software è stato messo a punto da tecnici Upmc venuti da Pittsburgh a Palermo. «Ciò offrirà nuove opportunità di apprendimento sia per Ismett sia per Upmc: grazie alla condivisione e al confronto dei dati miglioreremo l’assistenza ai pazienti», dice Kevin Quinn, decision support manager presso il Wolff Center di Upmc, che si occupa di migliorare l’assistenza ai pazienti attraverso innovazione, formazione e analisi dei dati. «Possiamo, per esempio, fare un esame approfondito per vedere il motivo per cui la degenza media per una procedura, o la riammissione in ospedale, varia da un ospedale all’altro, e cercare le migliori prassi da condividere su scala internazionale».