Toscana: via le liste d’attesa. Ecco come…

TOSCANALo scorso 7 luglio Stefania Saccardi, assessore al Diritto alla Salute della Regione Toscana, ha presentato le misure individuate dalla Regione per ridurre di almeno circa un terzo, secondo i calcoli, il problema delle liste d’attesa. Un primo aspetto importante è modificare i Cup, che dovranno essere portati a livello dei medici di medicina generale, i quali potranno così prenotare direttamente le prestazioni di controllo (follow up) dei propri pazienti, secondo necessità. Inoltre, è stato chiesto ai direttori generali delle aziende sanitarie di riorganizzare l’offerta delle prestazioni specialistiche secondo criteri di priorità clinica e appropriatezza. In particolare, diventa importante poter distinguere tra visite o esami diagnostici di primo contatto, la cui tempestività è necessaria per indagare lo stato di salute del paziente, e prestazioni successive, che possono invece essere programmate in concordanza con il percorso terapeutico del paziente.

Nella riorganizzazione toscana vi sono cambiamenti in arrivo anche per il follow up dei pazienti oncologici, che sarà gestito da un Punto servizi dedicato, che verrà attivato all’interno delle strutture oncologiche e che si occuperà di prenotare le visite di accertamento per i pazienti. E ancora, si prevede di intervenire sui macchinari, affinché possano lavorare a pieno regime e rendere più efficiente il personale.

Sono altresì previsti:

  • interventi di formazione e condivisione dei protocolli clinici tra radiologi e prescrittori, per migliorare l’appropriatezza prescrittiva nelle zone in cui i tassi di erogazione superano la media regionale;
  • campagne informative per i cittadini anche sui rischi per la salute per parte degli esami diagnostici (effetti dannosi delle radiazioni), per aumentare la consapevolezza e responsabilità del paziente nella cura della propria salute;
  • la creazione di una unitaria piattaforma informatica per il Cup regionale, più funzionale a collegare il momento della prescrizione con quello della prenotazione, sia per i medici di medicina generale sia per gli specialisti, consentendo anche la prenotazione via web da parte dell’assistito;
  • la creazione di nuovi criteri di priorità clinica per la gestione delle attività ambulatoriali (urgente, breve, differibile, programmabile) per poter attuare per le richieste urgenti/brevi il concetto di fast track di accesso, anche con sistemi telefonici o telematici dedicati, come un numero verde della sanità d’iniziativa;
  • lo sviluppo dei servizi che semplificano la presa in carico integrata o l’erogazione di prestazioni semplici (teleconsulto, trasmissione Ecg, consulenza diretta telefonica, ecoscopia in remoto ecc.).

In questa riorganizzazione grande importanza assume il potenziamento del rapporto ospedale-territorio: oltre a dare ai medici di medicina generale il compito di prenotare le prestazione per i propri assistiti, infatti, si prevede l’organizzazione di team di lavoro misti tra AFT (aggregazioni funzionali territoriali, i raggruppamenti dei medici) e specialisti di riferimento ai quali inviare i pazienti.

«Quello dei tempi d’attesa per visite ed esami è un tema complesso», dice Stefania Saccardi, «ed è una delle maggiori criticità per tutti i sistemi sanitari occidentali. Anche in Toscana, malgrado gli investimenti sostenuti e le numerose azioni messe in atto, il problema persiste. In questi mesi l’abbiamo studiato in modo approfondito, coadiuvati dal MeS, il Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, e dall’Ars, l’Agenzia Regionale di Sanità, e abbiamo individuato soluzioni che riteniamo possano essere efficaci. Chiediamo però anche ai cittadini di fare la loro parte. Quella per la riduzione delle liste d’attesa è una battaglia di civiltà di tutti i toscani, una battaglia che si può fare solo con l’alleanza tra servizio sanitario e cittadini».

Stefania Somaré