Uno “Sprintt” per combattere l’invecchiamento

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Il coordinatore del progetto Sprintt per il Centro di Parma, prof. Marcello Maggio (a sin.), presenta il nuovo ecografo muscolare Esaote, acquisito con il contributo della Fondazione Cariparma

Esercizio fisico, intervento nutrizionale e monitoraggio tecnologico dell’attività. È la ricetta per contrastare la fragilità fisica negli anziani contenuta nel progetto internazionale Sprintt presentato all’Università di Parma lo scorso mese di novembre.

L’obiettivo primario del progetto internazionale Sprintt (acronimo di Sarcopenia and physical frailty in older people: multi-component treatment strategies) è valutare l’efficacia di un piano di intervento multicomponente (MCI) rispetto al programma di educazione all’invecchiamento di successo HALE (Healthy Aging Lifestyle Education) nel ridurre il rischio di disabilità motoria in soggetti anziani non disabili con fragilità fisica e sarcopenia.

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Foto di gruppo per il rettore dell’Università di Parma Loris Borghi, il relatore prof. Roberto Bernabei e il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma Massimo Fabi

Il team di lavoro
Le sedute di attività fisica vengono eseguite presso gli ambulatori del padiglione 27 (ex Nefrologia) dell’Università di Parma, che ospiteranno il team multiprofessionale – composto da medici geriatri, biologi-nutrizionisti, infermieri e laureati in scienze motorie – coordinato dal prof. Marcello Maggio, docente di Clinica Medica e Geriatria e referente del progetto Sprintt.
«Attraverso questo studio e altri in corso sul tema della fragilità fisica, cognitiva e sociale», afferma Marcello Maggio, «l’Università e l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma si pongono come centro di riferimento internazionale nella sfida alla prevenzione della disabilità del soggetto anziano».

Dentro Sprintt: MCi vs HALE
In che modo si svolgerà lo studio e in particolare il programma MCI?
«L’attività fisica, che comprende esercizi aerobici, di forza, flessibilità ed equilibrio», spiega il professor Maggio, «sarà eseguita presso il nostro centro e al domicilio del partecipante, secondo programmi di allenamento specifici; seguirà una valutazione nutrizionale completa abbinata a una consulenza personalizzata. La componente tecnologica del programma consiste nell’analisi dei dati relativi ai risultati dello studio (per esempio, cadute e attività fisica), raccolti grazie a un orologio da polso dotato di accelerometro e utilizzati per supportare la formulazione di un piano personalizzato di allenamento. Il progetto HALE comprende degli incontri di gruppo che si concludono con brevi programmi di stretching muscolare condotti da un istruttore e seminari di educazione alla corretta alimentazione. Il tutto con la supervisione del medico del partecipante che viene avvisato nel caso in cui vengano rilevati parametri nutrizionali patologici durante le visite cliniche».
Oltre alla valutazione dell’effetto di MCI rispetto a HALE sulla base di una serie di parametri (performance fisica, massa muscolare, funzione cognitiva, cadute, qualità della vita, utilizzo di risorse sanitarie, mortalità ecc.), tra gli obiettivi di “SINTT” vi sono anche quelli di identificare biomarcatori di fragilità fisica e sarcopenia e sviluppare un modello di economia sanitaria sostenibile per la gestione di questi soggetti.

Il target
Iniziato a febbraio 2016, il progetto durerà da un minimo di due a un massimo di tre anni e riguarderà millecinquecento anziani, con il coinvolgimento di diciotto centri universitari di undici Paesi europei (Italia, Spagna, Olanda, Repubblica Ceca, Polonia, Austria, Islanda, Germania, Finlandia, Francia, Gran Bretagna), con il nostro Paese che fungerà da coordinatore attraverso l’Università Cattolica di Roma, rappresentata dal prof. Roberto Bernabei.
«Nello specifico», spiega Marcello Maggio, «si tratta di uomini e donne ultrasettantenni, con ridotta massa muscolare e fragilità fisica, che abbiano riportato un basso punteggio allo Short Physical Performance Battery, ossia un test che comprende l’alzarsi cinque volte dalla sedia, il mantenere l’equilibrio e la velocità di cammino sui quattro metri».
L’idea di incentrare il progetto su questo target deriva dalle previsioni di crescita esponenziale della popolazione anziana a livello globale. «Si calcola che il numero di cittadini europei con più di 65 anni raddoppierà nei prossimi 50 anni», spiega il prof. Maggio, «passando dagli 85 milioni nel 2008 ai 151 milioni nel 2060. In particolare, le fasce che cresceranno maggiormente saranno quelle dei 75-85 anni e dei cosiddetti “grandi anziani” (più di 85 anni). Inoltre, le modalità di invecchiamento sono diverse tra loro e variano da un soggetto in buone condizioni dal punto di vista fisico e cognitivo assimilabile a un adulto, a quello con maggior vulnerabilità e fragilità, fino al soggetto con conclamata disabilità fisica e/o cognitiva e ridotta mobilità».

Esaote: migliori prestazioni a costi inferiori
A margine della presentazione del progetto Sprintt, è stato inaugurato l’ecografo muscolare Esaote, acquisito grazie al contributo della Fondazione Cariparma. Esaote MyLab Gamma Ultrasound System misura i parametri morfostrutturali muscolo-scheletrici ed è dotato, come scanner portatile, delle migliori immagini per lo studio dell’architettura umana muscolare. Dal peso leggero e dotato di batteria di lunga durata, Esaote consente l’identificazione dei soggetti anziani con ridotta massa muscolare e un loro monitoraggio durante la degenza, con rivalutazione prima della dimissione.
«I pazienti anziani in corso di ospedalizzazione presentano spesso questa riduzione di forza muscolare», spiega il professore, «che può essere ulteriormente accentuata per la presenza di patologie acute e a causa del riposo forzato a letto».
L’obiettivo è migliorare l’appropriatezza delle prestazioni, la personalizzazione delle prescrizioni, l’autonomia e il recupero funzionale dell’anziano ospedalizzato e ambulatoriale.
«Rispetto ad altre tecniche come l’RMN, l’ecografia muscolare potrà costituire un’alternativa a costi decisamente inferiori e soprattutto eseguibile anche al letto del malato».

Lorenzo Dardano