Glaucoma, diagnosi e follow-up migliori con software di ultima generazione

Il glaucoma colpisce circa 80 milioni di persone al mondo e si stima che si arriverà a 140 milioni entro il 2040.
In Italia, al momento, sono circa 500 mila le persone che hanno ricevuto diagnosi di glaucoma, ma il valore potrebbe essere sottostimato, dal momento che questa patologia non dà sintomi nelle sue prime fasi.

Di solito quando il paziente inizia a percepire problemi alla vista, il danno al nervo ottico è ormai irreversibile, ma comunque gestibile con farmaci ed eventuale intervento chirurgico.

Dato che questa patologia ha una certa familiarità, è consigliabile che chi ha parenti che ne sono affetti, si sottoponga a visite di controllo annuali a partire dai 50 anni di età, così da facilitare la diagnosi precoce.

I due esami che si utilizzano per questa patologia sono l’analisi del campo visivo e l’OCT (Optical Coherence Tomography), che forniscono indicazioni molto diverse tra loro: allo specialista spetta il compito di metterle insieme per effettuare la diagnosi o verificare la progressione di malattia.
Un compito complesso, che può essere velocizzato con l’uso di adeguati software.

Matteo Sacchi

Spiega Matteo Sacchi, specialista di riferimento per il glaucoma presso l’Ospedale San Giuseppe di Milano (Gruppo MultiMedica), la prima struttura in Italia a essersi dotata di un software di interpretazione: «campo visivo e OCT sono due esami che forniscono informazioni molto diverse: il primo ci dice come funziona l’occhio, il secondo ci restituisce un’immagine dell’anatomia dell’organo.

Leggere simultaneamente i risultati di queste due indagini e saperli tradurre in indicazioni precise sulla progressione del glaucoma, intercettando un eventuale peggioramento e la necessità di reindirizzare la terapia o di optare per l’intervento chirurgico, non è un’operazione intuitiva. Richiede allo specialista molta esperienza e un complesso lavoro di analisi.
Nei test che stiamo conducendo il software esegue lo stesso compito in modo affidabile nel giro di pochi istanti. Lo abbiamo già impiegato con successo in oltre 1.000 pazienti».

Il programma è infatti capace di leggere in modo sinottico tutte le informazioni che gli vengono date, giungendo rapidamente a una conclusione.
Inoltre, è in grado di memorizzare tutti gli esami già eseguiti, facilitando così la gestione della patologia che richiede una sorveglianza attenta e continuativa negli anni.

Riprende Sacchi: «chi soffre di glaucoma deve eseguire l’esame del campo visivo e l’OCT almeno una volta all’anno, per tutta la vita. Può capitare che il paziente alla visita di controllo dimentichi di portare con sé tutti gli esami fatti in precedenza o ne perda qualcuno e per il clinico può risultare difficile ricostruire i ‘pezzi’ mancanti.
Grazie a questa nuova piattaforma software, il medico potrà consultare rapidamente lo storico dei due esami, accorpati in un unico referto, conducendo all’occorrenza approfondite elaborazioni statistiche».

Ma non finisce qui. Nell’ottica di una collaborazione tra centri esperti e specialisti, la piattaforma trasmette in tempo reale i referti a chi di competenza, favorendo così l’acquisizione di “seconde opinioni”, nei casi di incertezza, e la gestione condivisa di quei pazienti che sono in cura in più strutture diverse.
L’uso della piattaforma è ancora in fase sperimentale e, anzi, a breve partirà uno studio pilota multicentrico che coinvolgerà più centri esperti.