In un’epoca in cui i sistemi sanitari devono affrontare la sfida della sostenibilità economica, si assiste all’uso di metodi già applicati in altri settori, come quello industriale, per migliorare i processi.
Un esempio è il metodo lean, che in estrema sintesi consiste nel ridurre al massimo gli sprechi e le fasi ridondanti per migliorare l’efficienza di un processo.

Uno studio del Dipartimento di Medicina di Emergenza del Columbia University Vagelos College of Physicians and Surgeons di New York ha mostrato come questo metodo sia stato applicato con successo in diverse realtà (Breen LM, Trepp R Jr, Gavin N. Lean Process Improvement in the Emergency Department. Emerg Med Clin North Am. 2020;38(3):633-646. doi:10.1016/j.emc.2020.05.001).
Di norma un progetto di questo tipo viene guidato da un infermiere o da un medico: in entrambi i casi, è importante individuare gli stakeholder e i servizi ancillari al Dipartimento e riconoscere i loro incentivi al cambiamento e stimolarli quindi nel modo più adeguato.
Creare un rapporto con chi lavora in prima linea è fondamentale per portare avanti il lavoro.

Un metodo che si è mostrato efficace, per esempio, è dare la possibilità a chi lavora in reparto di dare i propri suggerimenti, che potranno poi essere eventualmente implementati. Ogni realtà, comunque, deve trovare la strada più congeniale.
Il lean leader deve poi cercare di razionalizzare e massimizzare le fasi del triage, per esempio, così come quelle della visita e così via.
Nel primo caso si può aumentare il personale che effettua il triage per velocizzarlo, magari creando dei protocolli che coinvolgano gli infermieri nelle scelte da portare avanti.
In alcuni casi le strutture hanno scelto di usare quello che si chiama triage al letto del paziente, che riduce i passaggi inutili nel percorso del paziente: in questo senso, il triage diventa un vero e proprio processo.

Questi sono solo alcuni esempi.
Una volta ottimizzato il triage, rendendo anche possibile la dimissione diretta dei pazienti che non hanno reale situazione di emergenza, si può lavorare sui tempi della visita e sulla permanenza nel Dipartimento d’Emergenza. Insomma, l’intero processo può essere rivisto per renderlo più rapido ed efficace.

Stefania Somaré