Inalatori, al via il progetto Recupera e Respira

Secondo lo studio italiano “Impatto delle patologie respiratorie croniche: gestione a lungo termine e ruolo della riabilitazione” (doi:10.36166/2531-4920-A082), le patologie respiratorie sarebbero la terza causa di morte al mondo. Ma quanto sono diffuse? In Italia il 7% della popolazione adulta soffre di una patologia respiratoria, soprattutto asma o/e BPCO. A questa percentuale va aggiunta quello dei bambini asmatici, pari a circa il 10%, in aumento negli ultimi anni probabilmente a causa dell’inquinamento dell’aria.

I trattamenti elettivi per entrambe queste patologie sono di carattere inalatorio e sfruttano device in grado di portare il farmaco attivo direttamente ai bronchi, vuoi in nebulizzazione o in polvere. Smaltire correttamente i dispositivi vuoti è importante perché possono comunque emettere in atmosfera residui di prodotto propellente, alterando equilibri delicati.

Nella sua attenzione all’ambiente Chiesi Italia ha quindi lanciato il progetto Recupera e Respira, il primo nato in UE per il recupero e il corretto smaltimento dei device inalatori esauriti. Si parla, solo per l’Italia, di oltre 8,2 milioni di device erogati ogni anno. Parte del piĂą ampio programma dell’azienda per raggiungere la neutralitĂ  carbonica entro il 2035, il progetto si avvale della collaborazione di Federfarma, e delle farmacie territoriali associate, e della Regione Friuli-Venezia Giulia, che ha aderito con slancio, come sottolineato dalla voce del suo presidente, Massimiliano Fedriga, con «l’obiettivo di incentivare il piĂą corretto e consapevole approccio sul versante della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti».

I cittadini friulani sono quindi chiamati a portare i propri device esausti in una delle 408 farmacie territoriali: i dispositivi consegnati saranno poi convogliati verso il termovalorizzatore di Spilimbergo, in provincia di Pordenone, dove saranno bruciati a una temperatura certificata di 1100 °C, capace di annientare anche i gas residui. Si avrà quindi anche una produzione di energia elettrica che verrà inserita nella rete regionale.

Da notare che in FVG ogni anno vengono erogati oltre 104 mila inalatori. Perché il progetto possa avere successo è necessario anche coinvolgere altri attori della filiera sanitaria, in primis i medici di medicina generale e gli specialisti in pneumologia, che devono essere sensibilizzati alla questione.

Non a caso, il progetto ha anche il patrocinio della Federazione Italiana Medici di Famiglia, della Federazione Ordini Farmacisti Italiani e del Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani e prevede una campagna di awarness e comunicazione integrata verso pazienti e farmacisti e verso mmg e specialisti. Tanto Federfarma quanto FOFI sottolineano il ruolo del farmacista che, grazie alla relazione che viene a instaurarsi con il paziente-utente, può essere leva per il cambiamento di abitudini verso azioni piĂą virtuose. Anche quando si tratta di smaltimento e quindi attenzione all’ambiente.

C’è da sperare che altre Regioni decidano di unirsi al progetto Recupera e Respira, che è solo uno dei punti del programma di Chiesi Italia per l’ambiente. Un altro riguarda l’avvio di un nuovo processo produttivo che sfrutti un propellente bassoemissivo per realizzare gli inalatori, al quale l’azienda ha deciso di dedicare circa 350 milioni di euro.

Stefania Somaré