L’Irccs Ismett ha un nuovo responsabile dell’Unità di Cardiologia

Lo University of Pittsburg Medical Center è presente in Italia dal 1997, anno dell’apertura dell’Irccs Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione – Ismett di Palermo, parte integrante dell’importante gruppo sanitario accademico statunitense.

Nei giorni scorsi l’Unità di Cardiologia dell’Irccs ha visto l’arrivo di un nuovo responsabile dell’Unità di Cardiologia: Manlio Cipriani, che ha sviluppato le proprie competenze mediche presso il Dipartimento Cardiotoracovascolare De Gasperis dell’Ospedale Niguarda Cà Granda di Milano, presso il quale è anche stato vicedirettore della Struttura Complessa Cardiologia 2 – Insufficienza Cardiaca e Trapianti.

Nella sua carriera, il dott. Manlio ha sviluppato ampia esperienza clinica nella diagnosi e trattamento dell’insufficienza cardiaca, con focus anche sui trattamenti moderni delle forme avanzate e refrattarie. Autore di numerose pubblicazioni, Manlio è anche esperto di trapianto cardiaco e uso dei supporti meccanici al circolo.

Infine, è consigliere del direttivo nazionale dell’Anmco – Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri. Il nuovo arrivo è stato accolto con piacere tanto dal CEO di Ismett e direttore medico scientifico di UPMC Italia, Angelo Luca, quanto da Matt Harinstein, Senior VP e COO di Upmc International.

Luca sottolinea: «si tratta di una nomina strategica e di peso, che conferma il solido impegno di Upmc in Italia e la strategicità dell’Ismett per consolidare l’ecosistema sanitario siciliano come polo attrattivo di rilievo transregionale», mentre Harinstein aggiunge: «siamo molto contenti che Manlio si unisca alla nostra squadra in Italia.

Ismett è stata la prima scommessa a livello internazionale per Upmc: da allora, l’ospedale è cresciuto fino a essere il punto di riferimento per i trapianti che è oggi. Siamo convinti che ci sia spazio per crescere in altri servizi ad alta specializzazione, comprese le malattie cardiovascolari, e vogliamo continuare a giocare un ruolo nella definizione della medicina del futuro per la Sicilia e per l’Italia».

Stefania Somaré