Nuovo Dea di Rimini, il valore della progettazione integrata

Durato circa un decennio, il progressivo completamento del DEA dell’Ospedale degli Infermi a Rimini è stato supportato da un team di progettazione multidisciplinare, che ha orientato le risorse disponibili verso obiettivi di qualità condivisi

Risultato di un progetto complesso e articolato, il DEA di Rimini è il fiore all’occhiello dell’edilizia sanitaria romagnola.
«Si tratta senz’altro di una delle principali strutture aziendali – moderna, efficiente e flessibile – che accoglie alcuni fra i reparti a complessitĂ  piĂą elevata», afferma l’arch. Enrico Sabatini, direttore U.O. Progettazione e Sviluppo Edilizio dell’AUSL della Romagna.

Ciò nonostante il percorso che ha condotto alla realizzazione del DEA si è svolto prevalentemente in salita, fin dall’inizio. Ricordo per esempio che, durante la bonifica bellica dell’area d’intervento situata a ridosso degli edifici esistenti, furono ritrovati degli ordigni inesplosi. Poiché il loro trasporto era considerato troppo pericoloso si ricorse al brillamento in loco, con un’intuibile forte preoccupazione per la sicurezza dell’intero sito ospedaliero.

In corso d’opera, invece, fu deciso di sopraelevare l’edificio di due livelli per incrementare le superfici a disposizione. La modifica al progetto di un edificio pubblico non fu semplice dal punto di vista delle procedure: anche per questo motivo, nel 2011, l’inaugurazione avvenne contestualmente all’entrata in funzione dei soli Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza, mentre gli altri reparti sono stati attivati successivamente, assecondando la disponibilità finanziaria messa a disposizione anno per anno da Regione Emilia Romagna e AUSL».

Con quali esiti?
«Il risultato principale è che le risorse economiche sono state spese con lungimiranza, sviluppando i progetti dei singoli reparti in sintonia con l’evoluzione delle esigenze della sfera sanitaria e sociale, mantenendo all’avanguardia le dotazioni tecnologiche del DEA e procedendo contestualmente alla riqualificazione degli edifici che componevano l’ospedale originario.
La validità di questi obiettivi, fortemente sostenuti dal dott. Tiziano Carradori, direttore generale dell’allora AUSL di Rimini che diede avvio al progetto e che, pochi anni fa, è tornato a dirigere l’AUSL della Romagna – è stata confermata dalla sua richiesta, appena insediato, di completare rapidamente l’area destinata alla Chirurgia Pediatrica.

Sala Refertazione della nuova Rianimazione Covid

L’impegno profuso dalla Regione Emilia-Romagna, dall’AUSL e dall’intero staff tecnico sono stati coronati nel 2020, con il completamento dell’ultimo reparto destinato alla Rianimazione Covid. Personalmente, però, ho vissuto con grande soddisfazione il trasferimento dei reparti dell’Area Materno-Infantile nei nuovi spazi, progettati e realizzati con estrema cura agli ultimi piani del DEA.

La storia di questo progetto ci insegna che, nonostante tutte le difficoltà, in una realtà come quella riminese la scelta di realizzare una struttura prevalentemente al grezzo e di completarla nel tempo, mantenendo un livello di qualità complessiva sempre molto elevato, ha restituito risultati significativi per il servizio sanitario».

Specializzazione e multidisciplinarietĂ 

Qual è visione ha guidato questa progettualità?
«Tutte queste iniziative prendono origine dalla consapevolezza del cambiamento degli stili di vita e delle aspettative della popolazione, per esempio per quanto riguarda la presa in carico dei pazienti da parte dell’area dell’emergenza-urgenza, la contrazione dei tempi nel periodo pre e post operatorio, la necessità di rafforzare le strutture per la medicina territoriale ecc.

Rispetto a questi temi l’AUSL della Romagna vuole offrire risposte efficaci, mettendo in campo tutte le risorse strutturali e tecnologiche a disposizione del servizio sanitario pubblico. In questa prospettiva si inseriscono a pieno titolo anche i progetti per l’umanizzazione dei reparti di recente attivazione a Rimini.

Scorcio del soggiorno dell’Area pediatrica

Lo stesso percorso progettuale del DEA è stato emblematico. D’intesa con i vertici aziendali, la struttura tecnica ha puntato sull’integrazione delle diverse discipline, eliminando le barriere che separavano i professionisti interni da quelli esterni e costituendo gruppi di lavoro altamente specializzati, chiamati a confrontarsi sul campo, che hanno anche contribuito alla crescita professionale dei singoli.

Al di fuori dell’ambito strettamente tecnico, lo stesso approccio focalizzato sui valori ha interessato i colleghi dell’area sanitaria, al pari delle associazioni presenti nel territorio, che hanno tutti collaborato attivamente e contribuito in prima persona affinché l’area materno-infantile del DEA di Rimini costituisca un esempio non solo sotto il profilo della qualità degli spazi, ma anche dal punto di vista dell’esperienza umana».

Quali sono i prossimi progetti?
«Oltre al nuovo ospedale di Cesena, in corso di progettazione, gli altri principali presidi della Romagna (Ospedale Morgagni Pierantoni a Forlì e Ospedale Santa Maria delle Croci a Ravenna) sono interessati da importanti interventi edilizi per migliorarne ulteriormente la funzionalità, la qualità architettonica, la sicurezza, l’efficienza energetica, il comfort ecc.

A Rimini sono recentemente iniziati i lavori per realizzare la Casa della Salute e stiamo progettando sia un nuovo edificio destinato alle degenze ordinarie, che sarà collegato al DEA, sia un nuovo parcheggio. Per i fabbricati più datati, che oggi sono quasi completamente ristrutturati, prevediamo che possano ospitare in futuro attività diurne di tipo ambulatoriale».

Inaugurazione Pediatria e Ginecologia Rimini 2020 – (119)

Il gruppo di lavoro dei progetti per Pediatria e Ginecologia. In alto da sinistra a destra: ing. Laura Carlini, ing. Lorenzo Carlini, geom. Sandra Tappi, ing. Elena Masinelli, arch. Sandra Fantoni, ing. Fabrizio Checcoli, arch. Andrea Gozzoli, ing. Alberto Petrini, ing. Alessandra Montalti, ing. Pierpaolo Baldrocco, geom. Maria Grazia Arienti; in basso da sinistra a destra ing. Francesca Luzi, arch. Roberto Ravegnani Morosini, arch. Enrico Sabatini, ing. Claudia Gallegati, dr.ssa Sabrina Tognacci

Giuseppe La Franca, architetto