Ricercatori della Stanford School of Medicine hanno ricreato in vitro un modello del circuito nervoso umano responsabile del movimento volontario, il tutto partendo da cellule staminali opportunamente istruite per differenziarsi in cellule della corteccia cerebrale, cellule del midollo spinale e cellule muscolari.
Il modello è funzionante e i ricercatori sono convinti sarà molto utile per studiare una serie di patologie neurologiche. D’altronde, in questo campo la ricerca animale ha spesso fallito: farmaci funzionanti in topo, per esempio, sono risultati completamente inutili in uomo.
Da qui la scelta di ideare strategie che sfruttino direttamente i tessuti e le strutture umane per studiare i meccanismi di patogenesi e anche le terapie.

Il professor Sergiu Pasca chiama questi modelli in piccole sfere “assembloidi”: nello specifico in questo caso i ricercatori hanno messo una accanto all’altra le tre sfere, ognuna rappresentante una parte del circuito cerebro/muscolare, e queste si sono fuse a dare una struttura unica.
Il tutto è descritto in uno studio pubblicato a dicembre su Cells. La cosa interessante è che, una volta fuse, le tre sfere funzionano davvero come il sistema umano: stimolando in laboratorio la parte corticale si ottiene infatti una contrazione a livello delle cellule muscolari. Una volta fuso, l’assembloide resta attivo per circa 10 settimane.

(Studio: Andersen J, Revah O, Miura Y, Thom N, Amin ND, Kelley KW, Singh M, Chen X, Thete MV, Walczak EM, Vogel H, Fan HC, Paşca SP. Generation of Functional Human 3D Cortico-Motor Assembloids. Cell. 2020 Dec 14:S0092-8674(20)31534-8. doi: 10.1016/j.cell.2020.11.017. Epub ahead of print. PMID: 33333020)

Stefania Somaré