SmairtHero, il gemello digitale del paziente

Un algoritmo brevettato crea un gemello digitale del paziente, segnala in tempo reale gli stati di pericolo per la salute ed è in grado di prevenire e riconoscere alcuni disturbi.

Come riferito da Massimiliano Garruzzo, esperto di intelligenza artificiale e sicurezza e co-founder e direttore scientifico della startup MAIS, «SmairtHero nasce dal desiderio di usare la tecnologia per salvare vite umane. Ciò è possibile grazie a un sistema in grado di monitorare in modo non invasivo i parametri vitali di una persona per segnalare in tempo e senza falsi allarmi una caduta, un incidente o un malessere e intervenire tempestivamente».

SmairtHero legge i dati rilevati da un comune dispositivo smart indossabile e li analizza mediante un potente algoritmo proprietario in grado di comprendere in pochi secondi se la persona monitorata sta male, se ha il Covid, se sta subendo un’aggressione, se è sotto stress o se sta insorgendo una malattia. Tutto ciò con una precisione del 99,9%.

«In termini pratici, SmairtHero sa distinguere se un uomo è a terra perché sta male o perché sta eseguendo, per esempio, la manutenzione di un tombino. La capacità di riconoscere i falsi positivi e non inviare falsi allarmi fa quindi la differenza tra SmairtHero e ciò che è attualmente in circolazione».

Per funzionare, SmairtHero deve imparare a conoscere bene la persona che indossa il biosensore. Questa fase dura due settimane, un lasso di tempo in cui viene creato un gemello digitale unico e irripetibile dell’individuo monitorato.

Su questo clone virtuale l’intelligenza artificiale esegue una serie di simulazioni che permettono di rilevare eventuali criticità e di prevenirle in base a segnali silenziosi che normalmente una persona non è in grado di rilevare, ma che SmairtHero riconosce perché corrispondenti a pattern specifici che è stato addestrato a individuare.