Diabete, al Policlinico Gemelli si sperimenta la terapia del calore

Diabete, al Policlinico Gemelli si sperimenta la terapia del caloreIl diabete di tipo 2 è una delle patologie con maggiore tendenza all’aumento in tutto il mondo. Solo in Italia, il 90% dei diabetici presenta una forma di tipo 2.
Tra le cause di questa pandemia vi è senza dubbio una dieta ipercalorica, per eccesso di zuccheri e di grasso: tale dieta sembra alterare la mucosa del duodeno.
Come conseguenza, sono alterati i segnali ormonali al pancreas endocrino e con il tempo di sviluppa il diabete.

Trovare una terapia efficacie e facile da seguire per i pazienti è essenziale, perché questa patologia porta ulteriori disfunzioni anche gravi, tra cui insufficienza renale, cecità e problemi al microcircolo.
Tra le opzioni non farmacologiche ci sarebbe una procedura per ringiovanire il duodeno, il Duodenal Mucosal Rejuvenation (DMR), che consiste nel riscaldare la mucosa del duodeno per un breve periodo tramite endoscopia mini-invasiva sotto sedazione. All’operatore è dato di modificare la temperatura a seconda delle necessità, così da rendere il trattamento assolutamente sicuro e ben tollerato per il paziente.
L’intervento dura un’ora e i pazienti vengono dimessi il giorno successivo.
La tecnica è già stata sottoposta a una prima sperimentazione clinica multicentrica randomizzata, Revita 1, condotta presso la Fondazione Policlinico Universitario Gemelli di Roma.

In questi giorni è iniziata la seconda fase sperimentale, denominata Revita 2.
Sedi della sperimentazione ancora una volta il Policlinico Gemelli e il Humanitas Research Hospital di Milano.
Da questa seconda fase ci si aspetta di ottenere risultati definitivi circa l’efficacia del trattamento che potrebbe guarire le persone dal diabete.

Il professor Guido Costamagna, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Endoscopia Digestiva Chirurgica del Gemelli, ha confermato: «i nuovi test clinici, denominati Revita 2, serviranno a convalidarne l’efficacia anti diabete dell’innovativo trattamento».

Al momento sono stati reclutati 11 pazienti. La fase di arruolamento si chiuderà nell’autunno di quest’anno e prevede di far entrare nella sperimentazione altri 100 pazienti.

I centri di Roma e Rozzano sono affiancati, in questa sperimentazione, da altri 10 centri ospedalieri europei ed extraeuropei di eccellenza in Belgio, Inghilterra, Irlanda, Germania, Brasile e Italia.
Il paziente tipo per questo esperimento ha un’età compresa tra i 28 e i 74 anni, in terapia con farmaci ma non ancora passati all’insulina e con valore di emoglobina glicata tra 7,5 e 10%.
Nel corso del 2018 partirà inoltre una analoga sperimentazione negli USA.
Se la sperimentazione avrà successo, si potrà passare all’uso in clinica.
Il dispositivo per effettuare la procedura DMR è infatti già commercializzabile, avendo ricevuto il marchio CE.

Stefania Somaré