Acceleratore lineare in arrivo al Santa Maria Nuova

True Beam STx 2 0Da gennaio presso la Radioterapia Oncologica dell’Irccs Santa Maria Nuova di Reggio Emilia sarà in funzione il nuovo acceleratore lineare per terapia con fotoni True Beam STx 2.0; è il primo in Italia e tra i primi esemplari installati in Europa. Prodotto dalla californiana Varian Medical System, è arrivato a Reggio Emilia il 20 ottobre e da allora tecnici specializzati sono all’opera per l’assemblaggio. L’apparecchiatura, il cui costo complessivo è di 3,6 milioni di euro, è stata acquisita grazie al contributo della Fondazione Manodori, che ha erogato 1,5 milioni di euro nel corso dell’ultimo triennio, e di Ascmad Pro-ra, la onlus che ha sostenuto il progetto di rinnovamento tecnologico con una raccolta fondi di 0,5 milioni di euro. Come spiegato dal direttore della Radioterapia Oncologica e vice presidente Ascmad–Pro.ra., Cinzia Iotti, «la nuova macchina utilizza fasci radianti altamente performanti che consentono di completare i trattamenti in tempi brevi». Grazie alle potenzialità dei sistemi di acquisizione e visualizzazione delle immagini di cui è dotato, l’acceleratore lineare può effettuare terapie su bersagli statici o mobili, poiché i fasci radianti si sincronizzando con l’atto respiratorio del paziente.

Da sinistra: A. Botti, (Fisica Medica), G. Fornaciari (presidente Ascmad-Pro.ra), C. Iotti (direttore Radioterapia Oncologica), G. Borghi (presidente Fondazione Manodori), I. Trenti (direttore generale Irccs), R. Sassatelli (vice presidente Ascmad-Pro.ra.)
Da sinistra: A. Botti, (Fisica Medica), G. Fornaciari (presidente Ascmad-Pro.ra), C. Iotti (direttore Radioterapia Oncologica), G. Borghi (presidente Fondazione Manodori), I. Trenti (direttore generale Irccs), R. Sassatelli (vice presidente Ascmad-Pro.ra.)

«È un requisito fondamentale per le neoplasie soggette al movimento, come quelle che interessano polmone e addome superiore», ha puntualizzato Cinzia Iotti. TrueBeam si integrerà con le apparecchiature radianti in dotazione al reparto, permettendo l’attivazione di nuovi trattamenti radio-chirurgici da realizzarsi nell’arco di una o poche sedute, anziché protrarsi per settimane. I primi trattamenti su pazienti verranno erogati già da fine gennaio 2015.