Giornata mondiale per la consapevolezza dell’HPV, IEO spinge per vaccino

(immagine: Wikipedia)

Venerdì 4 marzo si celebra la Giornata Mondiale per la Consapevolezza dell’HPV e l’obiettivo è motivare la popolazione, soprattutto i giovani, a vaccinarsi contro lo Human Papilloma Virus, così da ridurre a zero la mortalità per il tumore del collo dell’utero e frenare l’aumento dell’incidenza degli altri tumori collegati all’HPV.

«La buona notizia di quest’anno è che in Italia è stata approvata la vaccinazione contro l’HPV per femmine e maschi dai 12 ai 45 anni», fa notare Eleonora Preti, esperta nelle patologie HPV-correlate dell’Unità di Ginecologia Preventiva dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano. «Se questa ampia popolazione aderisse in massa alla campagna vaccinale, potremo allinearci ai primi Paesi che raggiungeranno l’obiettivo posto lo scorso anno dall’OMS di portare la mortalità per tumore del collo dell’utero sotto la soglia di 4 donne ogni 100.000 (cioè ridurla quasi a zero) entro il 2030.

Il piano d’azione OMS riguarda le donne e prevede di vaccinare il 90% delle ragazze entro i 15 anni d’età e sottoporre a screening il 70% delle donne entro i 45 anni. Vaccinare e fare screening sicuramente può ridurre la mortalità per tumore del collo dell’utero, ma non basta per far sparire il virus e i suoi effetti cancerogeni.

Solo con l’adesione al vaccino anche della popolazione maschile si può davvero fermare la circolazione virale e raggiungere più facilmente e rapidamente l’obiettivo mortalità zero per tumore del collo dell’utero e incidenza dimezzata per gli altri tumori HPV correlati. Infatti, in aggiunta agli obiettivi dell’OMS il piano europeo Europe’s Beating Cancer, lanciato nel febbraio 2021, prevede l’incremento della copertura vaccinale dei maschi adolescenti».

Si stima che siano oltre 6500 ogni anno i nuovi tumori causati dal papillomavirus in Italia: oltre alla quasi totalità dei tumori del collo dell’utero, il 70% dei tumori della vagina, il 16% dei tumori della vulva, l’87% di quelli dell’ano, il 29% di quelli del pene e un’alta percentuale dei tumori della faringe e dell’orofaringe.