Ismett prosegue l’attività nei trapianti

Ricerca e cura: Fondazione Ri.MED entra in Ismett

L’Irccs Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione di Palermo è uno degli istituti siciliani ad aver attivato un reparto di Terapia Intensiva completamente dedicato al Covid, con 30 letti che possono essere portati a 40, se necessario.
A fronte di ciò, l’Irccs ha mantenuto attiva anche l’attività di trapianto di reni e fegato da vivente, riorganizzando l’ospedale per garantire sicurezza ai pazienti.
Nelle scorse settimane due pazienti adulti hanno beneficiato di questo programma, entrambi per il fegato e grazie alla donazione da parte dei propri figli.
Il professor Salvatore Gruttadauria, direttore della Chirurgia Addominale su pazienti adulti, ha spiegato: «ISMETT prosegue l’attività anche in questo momento difficile.
I nostri sforzi sono tesi a dare risposte ai pazienti che si rivolgono a noi mettendo in campo tutte le opzioni medico-chirurgiche a nostra a disposizione.
Considerata la straordinaria emergenza sanitaria, abbiamo deciso non solo di non sospendere il programma di trapianto da vivente, ma anche pensiamo adesso di potenziarlo ulteriormente per poter dare risposte concrete ai pazienti in lista d’attesa».

Angelo Luca, direttore ISMETT

Angelo Luca, direttore ISMETT, ha sottolineato: «lo sforzo organizzativo di ISMETT e UPMC e il grande impegno di tutto il personale ha reso possibile continuare a offrire cure di alta specialità ai tanti pazienti che si rivolgono all’Istituto per i trapianti, per la chirurgia oncologica e la cardiochirurgia e contemporaneamente curare i malati più gravi affetti da SARS COV-19.
Sono attualmente 10 i pazienti con grave insufficienza respiratoria che vivono grazie all’ECMO, 9 nella terapia intensiva Covid e 1 in quella non Covid.
Per fare questo l’Istituto è stato suddiviso in due aree indipendenti.
Il modello di rete territoriale con la possibilità di trasferire i pazienti da un centro all’altro a seconda dell’intensità delle cure necessarie, e l’interazione continua tra tutti i professionisti del territorio a cominciare dagli anestesisti consente di gestire al meglio i posti letto di una terapia intensiva di secondo livello che dispone dei più avanzati sistemi di cura per i pazienti Covid più gravi che infatti attualmente occupano solo 15 dei 30 posti letto disponibili».
A dimostrazione, ancora una volta, che la rete e la collaborazione tra strutture è sempre un modello vincente.

Stefania Somaré