Nuovo acceleratore lineare a Terni

Tra le azioni per potenziare ulteriormente le strutture ospedaliere umbre vi è l’acquisizione, da parte dell’Azienda Ospedaliera di Terni, di un acceleratore lineare compatto di ultima generazione da utilizzare per il trattamento radioterapico dei pazienti oncologici.
Il macchinario, destinato alla Struttura Complessa di Radioterapia Oncologica di Terni, ha richiesto un investimento da 2,5 milioni di euro.

Luca Barberini, assessore alla Salute, Coesione sociale e Welfare di Regione Umbria, ha sottolineato: «la nuova apparecchiatura è molto evoluta e dotata dei più recenti avanzamenti tecnologici. Unisce le proprietà di un acceleratore lineare a intensità modulata a quelle di uno scanner elicoidale, consentendo di aumentare l’efficacia clinica dei trattamenti radioterapici, con un grado minore di tossicità e la massima tutela dei tessuti sani.

Risulta particolarmente efficace nella cura delle neoplasie alla prostata, alla testa, al collo, al polmone al cervello e al pancreas. Sostituirà uno dei due acceleratori lineari attualmente in uso all’ospedale di Terni, con l’obiettivo di aumentare la qualità, la quantità, la sicurezza e la tempestività delle prestazioni.

Oltre a potenziare e qualificare maggiormente l’Azienda ospedaliera di Terni, consentirà di rafforzare ulteriormente il settore della radioterapia umbra, che è strategico per la cura dei tumori.
In particolare, il blocco della Radioterapia, della Medicina nucleare e della Radiologia diagnostica e interventistica dell’ospedale di Terni rappresenta un punto di forza della sanità umbra, con capacità di attrarre pazienti anche da fuori Regione, soprattutto da Lazio, Marche e Toscana.

Questa nuova acquisizione s’inserisce, dunque, nell’ottica del potenziamento della Rete oncologica regionale (Ror), un’eccellenza al livello nazionale, oltre che nel percorso di rinnovamento tecnologico, avviato da tempo dalla sanità umbra, per dare risposte sempre più adeguate ai bisogni di salute dei cittadini ed elevare la qualità del sistema sanitario regionale».

Stefania Somaré