Nuovo Santa Chiara, posata la prima pietra

È stata posata la prima pietra dell’Ospedale Nuovo Santa Chiara di Pisa, a breve si avrà l’installazione del cantiere: sei mesi per le opere propedeutiche e poi via alle nuove costruzioni, per un investimento di circa 500 milioni di euro.

Nell’immagine in grigio e bianco sono indicati i manufatti ancora da realizzare.

A metà ottobre l’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana – dopo una fase interlocutoria di attesa del pronunciamento del Tar e del Consiglio di Stato (conseguente ai ricorsi degli operatori economici esclusi dall’aggiudicazione dell’appalto dell’11 aprile 2018) – ha stipulato il contratto delle opere propedeutiche con il raggruppamento temporaneo di imprese vincitore dell’appalto: Inso Capogruppo, Consorzio Integra, mandante, attraverso le imprese assegnatarie: CMB Società Cooperativa di Carpi (MO) e CMSA Società Cooperativa di Montecatini Terme (PT), e Gemmo, mandante.

Al termine di questi interventi preliminari sarà sottoscritto il contratto da 240 milioni di euro per le nuove costruzioni e di 130 milioni per gestione e manutenzione.

L’appalto prevede, infatti, nell’arco di circa 4 anni, la costruzione di edifici a uso sanitario e didattico e, per i successivi 9 anni, la gestione e manutenzione del patrimonio immobiliare di nuova edificazione e di quello esistente nel presidio ospedaliero di Cisanello; la gestione e produzione del calore, la manutenzione di edifici e impianti, la logistica dei trasporti, comprese le attività di tutta la fase di start-up propedeutiche all’avviamento del complesso di Cisanello.

Il raggruppamento di imprese aggiudicatario dei lavori dovrà infatti attivare i nuovi edifici curando il trasferimento dei reparti sia dal presidio storico di Santa Chiara a Cisanello sia all’interno dei vari padiglioni di Cisanello.
Inoltre, dovrà procedere all’acquisto e alla valorizzazione immobiliare del complesso monumentale del Santa Chiara, che sarà dismesso.

Nel contratto è previsto il versamento, da parte del gruppo vincitore, di una caparra confirmatoria di 12,25 milioni per l’acquisto del Santa Chiara, di importo pari al 10% del valore stimato (circa 122,5 milioni di euro) in attesa della progettazione esecutiva dell’opera di riqualificazione urbanistica di tutto il complesso, che potrà essere acquistato a singoli lotti o in cordata con altri investitori, sempre nell’ambito della riconversione delineata nel progetto Chipperfield, vincitore nel 2007 del concorso di idee internazionale per la riqualificazione di tutta l’area a ridosso di piazza dei Miracoli.

Il progetto del nuovo ospedale ha subito variazioni negli ultimi anni rispetto all’accordo di programma del 2005.

Sono stati ripensati gli spazi in funzione della centralità del paziente, progettando un modello di ospedale a monoblocco orizzontale, con la concentrazione delle aree critiche (blocchi operatori e terapie intensive) su un unico piano, cercando di garantire percorsi di continuità e intensità di cure negli edifici adiacenti fra loro, così da ridurre al minimo gli spostamenti esterni dei pazienti e garantire massima flessibilità e integrazione di professionisti, discipline e posti letto.

Questi ultimi, una volta attivato l’intero complesso, partiranno da una base di 1100-1200 per estendersi a 1600 in caso di particolari necessità, a seconda delle esigenze dell’area dell’emergenza o del comfort alberghiero.

Nuove costruzioni

La parte da edificare, denominata “secondo potenziamento”, sarà collegata al monoblocco esistente da un attraversamento che accoglierà nuove degenze e blocco operatorio, con un unico grande ingresso che avrà funzioni di orientamento-smistamento dei flussi fra utenza, personale sanitario e logistica.

Una volta a regime, l’attività assistenziale sarà concentrata in questa parte di nuova costruzione, collegata al DEA (edificio 31) e al monoblocco (oggi edifici 8, 9, 10, 30 e presto, con un ponte di collegamento, anche con il 13 e il 29), mentre i padiglioni dell’area vecchia di Cisanello (edifici 1, 2, 3 e 5) saranno destinati ad altre funzioni.

Nelle previsioni c’è anche l’abbattimento dell’edificio 6, permettendo così la realizzazione del “Parco storico” nel sedime del vecchio sanatorio di Cisanello.

Verranno poi costruiti la piastra diagnostica, il centro prelievi, il palazzo direzionale con gli uffici amministrativi, gli stabili destinati a cucina-mensa, le centrali di energia, i magazzini e gli edifici universitari (polo didattico e scienze mediche di base).

Consistente anche la dotazione di aree a verde e alberate, che si aggiungono alla creazione di due parchi: uno nella parte vecchia (il “Parco storico”) e uno nell’area golenale nella zona dei campi sportivi (il “Parco fluviale”).
Il tutto per mitigare l’impatto ambientale del costruendo complesso ospedaliero.

In quest’area sarà realizzata anche una piazzola per l’atterraggio degli elicotteri, che sarà usata, in alternativa a quella posizionata sopra il tetto del DEA, per tutta la durata del cantiere.

Accessi

Attualmente sono sei i varchi per entrare in ospedale:

  • Ingresso 1 (Pronto Soccorso): riservato a mezzi di soccorso e sanitari, mezzi autorizzati e pedoni (non sarà più praticabile non appena verrà installata la recinzione del cantiere)
  • Ingresso 2 (piazza Nuovo Santa Chiara): riservato ai pedoni
  • Ingresso 3 (via Martin Lutero): riservato ai pedoni
  • Ingresso 4 (porta carraia via Luzi): riservato a mezzi sanitari, autorizzati e pedoni
  • Ingresso 5 (porta carraia Morgue): riservato a mezzi sanitari e pompe funebri
  • Ingresso 6 (porta logistica via di Piaggia): riservata a mezzi, ditte, fornitori autorizzati e pedoni.

Mobilità e parcheggi

La mobilità interna ed esterna, già profondamente modificata in questi anni, una volta completato il nuovo ospedale verrà rivoluzionata perché all’interno circoleranno quasi esclusivamente mezzi elettrici.

All’esterno prenderà progressivamente forma la grande area di sosta a più livelli, il cosiddetto “sigaro” (parcheggio B), antistante e sottostante agli edifici nuovi, che si allungherà per 1.600 posti complessivi lungo tutta la superficie, dall’edificio 10 all’attuale parcheggio A (ponte alle Bocchette).
Anche quest’ultimo, che dispone di 1.400 posti, una volta completate le nuove costruzioni diventerà limitrofo all’ospedale, così come il parcheggio C San Biagio (450 posti).

All’interno del perimetro ospedaliero sarà invece disponibile un’area di sosta (D) riservata ai mezzi di soccorso, sanitari, aziendali e delle ditte che hanno servizi appaltati.
Ci saranno inoltre 50 posti riservati ai portatori di handicap e un centinaio per le ammissioni/dimissioni ospedaliere.

Tutte queste aree di sosta saranno servite, come già avviene ora, dalle varie linee di bus navetta che fanno la spola dai parcheggi alle fermate vicine ai vari padiglioni sanitari.

Inoltre, verrà completato un sistema di video-sorveglianza h24 collegato alla sala operativa della vigilanza, mentre sono già stati installati i cancelli di recinzione ad apertura automatica.
Sono previsti sistemi di rilevazione dei flussi di accesso con display informativi alle sbarre e alle pensiline dei bus sulla disponibilità di posti auto e sugli orari delle linee urbane.

Spazio anche alla mobilità alternativa con rastrelliere coperte per bici e motocicli.
Si calcola che, una volta a regime, il nuovo ospedale ospiterà un flusso quotidiano di circa 15 mila persone fra pazienti, visitatori, dipendenti, studenti e docenti, fornitori ecc.).

Si tratta di un’operazione di importanza strategica enorme per la collettività e per il SSR perché consentirà, da un lato, di riqualificare una delle aree di maggiore pregio storico della città (Santa Chiara) e, dall’altro, di eliminare definitivamente la frammentazione dei reparti ospedalieri su due presidi e di concentrare l’area assistenziale, didattica e della ricerca in un moderno monoblocco ispirato agli standard di qualità, sicurezza e risparmio energetico fra i più avanzati in Europa.