Secondo uno studio del Wilmot Cancer Institute di Rochester (Usa), l’uso del Geriatric Assessment in soggetti oncologici anziani consentirebbe di aumentarne la soddisfazione rispetto alle cure ricevute, oltre che migliorare la qualità della comunicazione relativa ai problemi connessi con l’età: sensibilità alla chemioterapia, impossibilità di completare il trattamento, rischio di morte precoce (Mohile SG, Epstein RM, Hurria A, et al. Communication With Older Patients With Cancer Using Geriatric Assessment: A Cluster-Randomized Clinical Trial From the National Cancer Institute Community Oncology Research Program. JAMA Oncol. Published online November 07, 2019).
Un impiego sistematico di questo indice permetterebbe, quindi, di personalizzare le terapie, rendendole più efficaci e adeguate allo stato del paziente (secondo i ricercatori, molti oncologi non hanno l’abitudine di valutare a fondo le abilità funzionali e la salute fisica, cognitiva e mentale dei propri pazienti over 70).
Questo studio randomizzato ha coinvolto 31 centri di oncologia di comunità per un totale di 541 pazienti, ognuno dei quali ha a sua volta scelto un caregiver, per un totale di 414 persone.
Tutti i pazienti avevano 70 anni o più e avevano un tumore maligno solido in stadio avanzato o un linfoma.
Gli oncologi hanno ricevuto l’indicazione di sottoporre a Geriatric Assessment tutti i pazienti che visitavano oppure di farlo solo sui pazienti con noti problemi di depressione o disabilità cognitive.
Alla fine dello studio, il gruppo di pazienti sottoposti a Geriatric Assessment erano più soddisfatti rispetto al secondo gruppo.
Supriya Mohile, uno degli autori dello studio, ha commentato: «occorre aggiungere che gli oncologi sono stati guidati all’uso del Geriatric Assessment da una serie di raccomandazioni.
Inoltre, anche l’esperienza degli oncologi migliora se questi iniziano a informarsi maggiormente delle necessità dei loro pazienti anziani».
Stefania Somaré