Le sfide (vinte) di una struttura in piena salute

foto1La distribuzione diretta dei farmaci alla dimissione assume un significato particolare nel contesto di una realtà come quella in cui opera l’Azienda Ospedaliera San Carlo, che è collocata nel capoluogo regionale di Potenza con i suoi circa 70 mila abitanti. L’Azienda Ospedaliera è la struttura di riferimento della provincia potentina, che conta un centinaio di comuni di piccole o piccolissime dimensioni in cui risiede una popolazione di 383 mila residenti. La media degli abitanti, con l’esclusione della città capoluogo, è di 3.199,5. Secondo la pianta organica delle farmacie nella regione Basilicata, aggiornata al 2010, il numero delle croci verdi presenti nel territorio di Potenza è pari a 145 delle quali 17 concentrate nel solo capoluogo. È facile quindi immaginare, in realtà così piccole, le difficoltà a cui il paziente lucano facilmente incorre al momento della dimissione in termini di reperimento del medico curante e reperimento del farmaco. Questo vale ancor più per i farmaci in Dpc (Distribuzione per conto) che la farmacia richiede per ciascun paziente alla sua Asl di competenza e che non sono immediatamente disponibili: un esempio in materia è dato dalle eparine o dai nuovi farmaci anticoagulanti orali. Un ritardo nel reperimento del farmaco e quindi nella sua assunzione rischia di inficiare seriamente i benefici dei trattamenti effettuati durante il ricovero e determinare la possibilità di una nuova ospedalizzazione, con un aggravio dei costi per il Servizio sanitario regionale. Oltre che sui progetti terapeutici post dimissione, l’Ao San Carlo ha saputo mostrarsi all’avanguardia anche su altre tematiche, come la digitalizzazione delle procedure. Da due anni il suo servizio farmaceutico è in grado di gestire in modo interamente informatizzato, secondo le direttive Umaca, la consegna dei farmaci ai degenti. Dispone di software che monitorano costantemente le scorte e può in questo modo, provvedendo agli acquisti in modalità just in time, evitare gli sprechi e le immobilizzazioni finanziarie inutili. Anche se il motivo principale dell’adozione di un programma e di una tecnologia costosa e il vero risultato raggiunto è secondo il San Carlo la drastica riduzione del rischio clinico con un evidente beneficio per la salute dei pazienti e la netta riduzione dello stress del personale.