Tumori: studio sui meccanismi che regolano l’aggressività

Lo staff del Laboratorio di Ricerca Traslazionale dell'Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia

Uno studio sui meccanismi che regolano l’aggressività dei tumori solidi è stato pubblicato sulla rivista Nucleic Acid Research dai ricercatori del Laboratorio di Ricerca Traslazionale dell’Irccs Arcispedale Stanta Maria Nuova di Reggio Emilia.
Lo studio si concentra, in particolare, sui meccanismi biologici che rendono aggressivi alcuni tumori solidi, come quello alla mammella e quello alla tiroide.
«Le scoperte effettuate negli ultimi anni hanno cambiato l’idea che avevamo del genoma e del suo ruolo nei tumori», spiega Valentina Sancisi, primo autore dell’articolo pubblicato su Nucleic Acid Research. Quello che una volta chiamavamo DNA-spazzatura (sequenze di DNA così chiamate perché parevano non avere alcuna funzione) – che tecnicamente si chiama DNA-non codificante e che costituisce oltre il 98% del nostro patrimonio genetico – ha invece una funzione fondamentale nel regolare l’espressione dei geni».

I ricercatori dell’Irccs di Reggio Emilia hanno scoperto come fa il DNA-non codificante a determinare l’anomala ri-espressione dell’oncogene RUNX2 nei tumori della mammella e della tiroide, contribuendo all’aggressività di questi tumori; hanno capito che l’espressione dell’oncogene RUNX2 richiede la partecipazione e l’interazione di tre diversi elementi di DNA-non codificante e hanno identificato nuovi meccanismi molecolari che, alterando la funzione di questi tre elementi nel genoma, determinano l’espressione di RUNX2 contribuendo alla crescita dei tumori.
Lo studio, coordinato da Alessia Ciarrocchi, responsabile del Laboratorio di Ricerca Traslazionale, è il risultato di un lavoro collettivo durato quasi tre anni che ha visto la collaborazione di diversi ricercatori dell’Irccs e che è stato realizzato grazie al finanziamento dell’Associazione Italiana Ricerca sul Cancro.

«I risultati ottenuti con questo progetto ci hanno consentito di ipotizzare nuove strategie terapeutiche, come i farmaci epigenetici, in grado di modulare la funzione del DNA, nella cura dei tumori della mammella e della tiroide», ha spiegato Alessia Ciarrocchi.