A Parma progetto pilota di monitoraggio a distanza di anziani

Qualche mese fa il Rotary Club di Parma ha proposto al sindaco della città di implementare un servizio di monitoraggio a distanza degli anziani affidati alle cure del Comune. Un’idea che, se risultasse vincente, potrebbe essere poi estesa anche ad altre realtà cittadine e no. Ricordiamo che, al primo gennaio 2022, l’Italia contava una popolazione di 58.983.122. Pochi i bambini: 7.636.545 nel 2021, considerando la fascia di età 0-14 anni; decisamente di più gli anziani.
Nello stesso anno di riferimento, gli over 65 erano infatti 13.941.531: di questi, poco più di 7 milioni over 75, nel 60% dei casi donne. Tanti i non autosufficienti: secondo il Censis il 20.7% degli anziani non è in grado di badare a sé stesso per limitazioni fisiche o cognitive e la percentuale sale con l’età, arrivando al 40% dopo gli 80 anni.

Un sistema sanitario che si intende prendersi cura di questa ampia pletora di soggetti fragili, per lo più affetti da patologie croniche, deve rivedere la propria organizzazione e implementare un monitoraggio costante delle condizioni di salute.
In soggetti di questa età la tempestività è essenziale. Questo lo sfondo di cui si inserisce il progetto cui si accennava sopra. La proposta del Rotary Club è stata infatti presa in carico dall’Azienda dei Servizi alla Persona del Comune di Parma che ha collaborato con il Rotary Club Parma e con l’azienda farmaceutica Takeda Italia. Il progetto si chiama “Telemedicina ASP Parma: muoviamo i dati, non le persone”. Beneficiari del progetto pilota, i 400 residenti del parco Villa Parma, dove ci sono un ospedale di Comunità e tre Case Residenze Anziani.

Il primo passo è stato adottare una piattaforma di telemedicina e fornire alle Case di Riposo i tablet e i dispositivi multiparametrici necessari. Accesso alla piattaforma e le conseguenti licenze sono state donate da Takeda. Grazie alla nuova strumentazione, il personale medico e infermieristico delle strutture può avviare il monitoraggio a distanza, anche con l’obiettivo anche di ridurne gli spostamenti.

A tal proposito, Gianluca Borghi, amministratore unico di ASP Parma, sottolinea che «ridurre gli spostamenti delle persone ospiti nelle nostre strutture residenziali, per problemi di salute o per effettuare indagini diagnostiche, anche a carattere urgente, rappresenta per ASP Parma un ulteriore passo in avanti nel miglioramento della qualità dell’assistenza fornita, anche al fine di ridurre la pressione sulle strutture sanitarie ed effettuare un valido filtro agli accessi impropri».

Il progetto promette inoltre di offrire una assistenza sanitaria continuativa nel tempo, in grado di stabilizzare le condizioni degli anziani e di migliorare la loro qualità di vita.
«Grazie alla telemedicina è davvero possibile far circolare i dati e non le persone, ottenendo la medesima efficacia di cura. Un nuovo modello di servizio che ottimizza il percorso di cura del paziente e la sua qualità di vita», interviene Davide Bottalico, Digital Health Care & Innovation Director di Takeda Italia.
È possibile che, se il progetto pilota migliorerà la salute dei residenti, diminuendo allo stesso tempo gli accessi nelle strutture sanitarie locali, verrà esteso ad altre realtà.

Stefania Somaré