Nelle procedure di imaging chirurgico è essenziale disporre di strumenti che coniughino immagini nitide di alta qualità garantendo al contempo una bassa esposizione ai raggi X.

Questo è fondamentale per preservare i pazienti che, rispetto al passato, hanno maggiori probabilità, durante la loro vita, di venire esposti alle radiazioni X di apparecchiature diagnostiche.
Va in questa direzione il principio ALARA (As Low As Reasonable Achievable), la cui applicazione permette di gestire le procedure, anche quelle più critiche, in maniera meno invasiva, senza tuttavia sacrificare la qualità di immagine.

GE HealthCare, azienda leader a livello mondiale nell’innovazione della tecnologia medica, della diagnostica farmaceutica e delle soluzioni digitali, ha fatto propria questa filosofia sviluppando una gamma di Archi a C che permettono di ottenere immagini 2D e 3D in alta definizione senza la necessità di eccedere nell’emissione della dose radiogena.

Ciò che caratterizza questi sistemi e li rende assolutamente sicuri è un insieme di soluzioni che, per la loro semplicità di utilizzo, stanno entrando nell’uso quotidiano dei clinici e dei TSRM.
Per esempio, in base al paziente e al tipo di procedura, è possibile selezionare diverse modalità di fluoroscopia: continua, pulsata, ad alto livello, cine digitale pulsata e digital spot, tutte combinabili con la modalità di acquisizione a bassa dose, che permette di ridurre la dose del 50% rispetto alle acquisizioni standard.

Opzioni pediatriche e profili dedicati alle varie anatomie permettono di trattare anche i pazienti più piccoli nel modo più sicuro e adeguato, grazie ad accessori che possono essere montati (come i filtri addizionali sul tubo radiogeno) o rimossi dall’arco (per esempio, la griglia antidiffusione) senza l’utilizzo di strumenti specifici.

Utile anche la possibilità di poter visualizzare sul monitor il livello di dose raggiunta e di poter stampare i report di dose strutturati al termine di ogni procedura, in modo da monitorare e documentare l’esposizione del paziente sia per la sua tutela che per finalità medico-legali.

Un altro strumento innovativo a disposizione degli utilizzatori degli Archi a C OEC di GE HealthCare è il Live Zoom, grazie al quale è possibile ingrandire fino a 4X una regione anatomica sul monitor dell’immagine live durante la fluoroscopia.

A differenza dei tradizionali ingrandimenti, Live Zoom permette di evidenziare qualsivoglia porzione di anatomia senza necessità di ricentrare l’immagine e riposizionare l’arco.

I dettagli anatomici rimangono eccezionali durante la scopia live anche su zone periferiche del campo visivo, rendendo così superflue ulteriori acquisizioni fluoroscopiche. In questo modo si riduce la dose radiogena e si ha un’ottimizzazione del flusso di lavoro.

L’impegno che GE HealthCare profonde quotidianamente nella sensibilizzazione alle tematiche di riduzione della dose si riflette anche nei programmi di formazione che l’azienda rivolge abitualmente al personale ospedaliero, fondamentalmente basati su tre pilastri:

  • rispetto dei principi ALARA e ALADA (As Low As Diagnostically Achievable)
  • best practices per l’ottimizzazione della qualità d’immagine in funzione della dose
  • aggiornamento continuo sulle innovazioni tecnologiche degli archi a C

con l’obiettivo di migliorare le competenze pratiche di chi opera con queste apparecchiature altamente tecnologiche, trasmettere i principi fondamentali sulla sicurezza da radiazioni e offrire ai pazienti un servizio di altissima qualità.
Per maggiori informazioni sugli Archi a C di GE HealthCare visita questa pagina.

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