Rinforzare e armonizzare su tutto il territorio regionale lo screening per il carcinoma della cervice uterina e per il tumore del colon-retto: questo l’obiettivo di una recente delibera della Giunta Veneta che stabilisce nuove procedure elaborate a seguito degli approfondimenti condotti negli anni dai gruppi di lavoro istituiti con la D.G.R. n. 926/2016.
Le principali relative allo screening del carcinoma della cervice uterina riguardano l’introduzione della vaccinazione anti Papilloma Virus in donne di etĂ  inferiore o uguale ai 64 anni con lesioni cervicali di stadio CIN2, CIN3, carcinoma microinvasivo e adenocarcinoma in situ. Per questi soggetti, il vaccino deve essere somministrato a 3 mesi dal trattamento e comunque non oltre i 12 mesi.

Altra importante introduzione riguarda l’inserimento nelle attivitĂ  di screening delle donne in gravidanza.

Manuela Lanzarin, assessore ai Servizi Sociali di Regione Veneto

Per il tumore del colon-retto si è invece esteso a tutto il territorio il tatuaggio endoscopico delle lesioni neoplastiche o sospette del colon retto, rilevate all’esame di II livello o di follow-up all’interno del programma di screening specifico.
Per ognuna di queste introduzioni è stato predisposto un apposito allegato, definito parte integrante della delibera. Il coordinamento regionale degli screening è stato affidato all’Unità Operativa Complessa Screening e Valutazione di Impatti Sanitario (VIS).

Manuela Lanzarin, Assessore alla Sanità veneta, ha evidenziato: «la battaglia contro il Covid è durissima, ma non ci impedisce di lavorare su tutti gli altri fronti dell’offerta di prevenzione e cure alla gente.
La sanità veneta va avanti su un fronte di 360 gradi, e quello della prevenzione di questo tipo di tumori è fondamentale.
Le procedure che si applicano da qui in avanti sono quanto di più approfondito possibile e puntano ad aumentare la lotta all’insorgenza di tumori particolarmente temuti dalle donne o particolarmente subdoli come quello del cancro del colon-retto».

Stefania Somaré