Tumore dello stomaco, a Milano la tecnica delle membrane

Rimuovere in blocco il tumore e ogni suo più piccolo focolaio, asportando non solo lo stomaco o parte di esso (a seconda della sede e dell’estensione della lesione neoplastica) ma anche l’insieme di membrane che avvolgono l’organo, lo fissano alla parete addominale e ne contengono linfonodi, nervi e vasi sanguigni, con l’obiettivo di limitare il rischio di recidive. Consiste in questo l’innovativa tecnica chirurgica per trattare i tumori gastrici nata in Cina, dove l’incidenza di queste patologie è molto più alta che in Occidente, e introdotta in Italia dal dott. Andrea Porta, direttore di Chirurgia Generale all’Ospedale San Giuseppe di Milano (Gruppo MultiMedica).

“A oggi sono oltre un centinaio i pazienti italiani con tumore allo stomaco operati secondo l’approccio della scuola cinese”, ha riferito Porta.

Andrea Porta

Quinta neoplasia più comune al mondo e terza causa di decesso per tumore, il cancro allo stomaco non presenta sintomi specifici, il che porta a ritardare l’esecuzione di esami più approfonditi. Inoltre, nel nostro Paese la mancanza di programmi di screening specifici, pertanto la malattia viene scoperta quando è in stadio avanzato o metastatico, incidendo su scelta del trattamento e prognosi. La chirurgia rimane il cardine terapeutico, eventualmente coadiuvata da chemioterapia prima e/o dopo l’intervento.

“La tecnica chirurgica delle membrane è stata sviluppata al Tongji Cancer Center di Wuhan, centro di riferimento asiatico per la cura del tumore dello stomaco, che conta circa 2.000 interventi l’anno”, ha spiegato il dott. Porta.

“Si cerca di raggiungere una maggiore radicalità dell’intervento non solo grazie all’asportazione dello stomaco (o parte di esso) e dei linfonodi loco regionali, ma anche delle strutture connettivali che dal punto di vista embriologico rappresentano i piani all’interno dei quali si sono sviluppati i vasi sanguigni e linfatici di pertinenza dello stomaco. Sembra che la possibilità di asportare queste membrane in modo anatomico, senza reciderle, possa migliorare l’efficacia dell’intervento e quindi il controllo locale della malattia rispetto all’intervento standard che procede “per pezzi”, interrompendo la continuità delle membrane, con il rischio di disseminazione della malattia”.

“La metodica nasce per cercare di rispondere a quella quota di pazienti che, nonostante il trattamento chirurgico, sviluppa una recidiva locale, probabilmente a causa di una diffusione del tumore proprio in quelle membrane di collegamento tra lo stomaco e la parete addominale. Si ispira a un principio già convalidato nella chirurgia del tumore del colon retto, che prevede sempre di asportare, oltre alla porzione di organo malato, anche il suo meso, un insieme di tessuti connettivali che lo fissano all’addome e in cui scorrono vasi e nervi[i]. Questo approccio ha cambiato la storia della patologia tumorale del retto, passando da tassi di recidive di quasi il 20% a tassi del 3%. Il nostro auspicio è di ottenere risultati simili anche per il tumore gastrico. Presso il Tongji Cancer Center di Wuhan è attualmente in corso un trial randomizzato monocentrico, i cui risultati preliminari hanno confermato la sicurezza della tecnica delle membrane nel trattamento del cancro allo stomaco[ii]. Siamo ora in attesa dei dati di sopravvivenza a 3 anni”.

“L’intervento viene eseguito in laparoscopia, per poter usufruire di quella che il prof. Gong, ideatore della tecnica, ha definito come visione submicroscopica. In sostanza l’evoluzione dello strumentario laparoscopico consente di individuare con precisione i piani anatomici all’interno dei quali operare mantenendo integre le cosiddette membrane. L’approccio laparoscopico, inoltre, permette di ottenere un minor dolore postoperatorio e un più veloce recupero delle funzioni fisiologiche, con una conseguente riduzione dei tempi di degenza ospedaliera”, conclude Porta.

In Asia, dove la malattia è spesso diagnosticata in stadio precoce, la laparoscopia è considerata lo standard terapeutico. In Italia, il Gruppo MultiMedica è tra le poche strutture a eseguire tutte le tipologie di intervento laparoscopico per il trattamento dei tumori gastrici: gastroresezioni (asportazione di una parte dello stomaco), gastrectomie (asportazione di tutto l’organo) e la tecnica delle membrane. Gli interventi oncologici vengono eseguiti presso il presidio dell’Ospedale San Giuseppe di Milano, dove opera un team multidisciplinare ed è stato istituito un ambulatorio di chirurgia oncologica dedicato ai pazienti affetti da tumore dello stomaco. 

Sempre sul fronte della chirurgia gastrica ma relativamente a patologie non tumorali, presso l’Irccs MultiMedica di Sesto San Giovanni è attivo un Centro di Chirurgia Bariatrica, sede della direzione della Scuola ACOI SICOB, che dispone di competenze endocrinologiche, dietologiche, psicologico/psichiatriche e chirurgiche per una presa in carico completa del paziente con obesità.


[i] R J Heald, E M Husband, R D H Ryall, The mesorectum in rectal cancer surgery—the clue to pelvic recurrence?, British Journal of Surgery, Volume 69, Issue 10, October 1982, Pages 613–616, https://doi.org/10.1002/bjs.1800691019.

[ii] D Xie, J Shen, L Liu, J Hu, P Yin, J Gong, Complete mesogastric excision for locally advanced gastric cancer: Short-term outcomes of a randomized clinical trial, Cell Reports Medicine, Volume 2, Issue 3, 100217, March 16, 2021, https://doi.org/10.1016/j.xcrm.2021.100217.