Lotta all’HIV/AIDS, stigma sociale ed emersione dal sommerso

(foto di Darwin Laganzon da Pixabay)

L’HIV non ha mai smesso di circolare. Anzi, proprio a causa della minore circolazione dell’informazione negli ultimi anni la sua pericolosità è stata sottovalutata, soprattutto dai giovani. Lo dimostrano i dati delle nuove infezioni che ogni anno si registrano in Italia, che si mantengono elevate fra i soggetti tra 25 e 29 anni d’età (UNAIDS Data 2021).

In occasione della Giornata Mondiale per la lotta all’HIV/AIDS, che, come ogni anno, si celebra il 1° dicembre, Luchadora, artista del collettivo contro lo stigma Conigli Bianchi, in collaborazione con Gilead Sciences e 14 associazioni no profit operanti nell’area della prevenzione e dell’assistenza all’HIV, ha realizzato un’opera artistica con una creatività ispirata ai temi della collaborazione, della lotta allo stigma, alla ricerca scientifica e al concetto di U=U (Undetectable = Untransmittable).
L’opera è stata realizzata appositamente per questa giornata ed è visibile in alcuni spazi d’impatto e in luoghi di grande passaggio nel centro di Milano.

«Di HIV si parla sempre meno e questo ha un grave impatto sulla diffusione del virus, perché molti di coloro che si infettano lo fanno in modo incosciente, senza percezione del rischio», riferisce il prof. Andrea Gori, direttore dell’Unità Operativa di Malattie Infettive dell’Ospedale Luigi Sacco di Milano e presidente di Anlaids Lombardia.
«Oggi abbiamo terapie in grado di controllare l’infezione e che riducono fortemente la mortalità, ma questo non deve far abbassare la guardia».

La scarsa informazione, da una parte, contribuisce a mantenere alto il numero dei contagi e sostiene la circolazione del virus, dall’altro alimenta lo stigma che ancora grava sull’HIV. Ecco perché è fondamentale parlare e rendere più accessibili i test per verificare la presenza dell’infezione, così da interrompere la catena dei contagi e favorire la diagnosi precoce, e informare la popolazione sui progressi della ricerca che hanno consentito di azzerare la replicazione del virus, annullando anche la trasmissibilità dell’infezione.

Questo si traduce nell’equazione U=U: un’informazione importante che va diffusa, poiché consente di abbattere lo stigma legato alla paura della contagiosità e di avere una vita sociale, sessuale e familiare per chi ha una diagnosi di HIV.

«La Giornata Mondiale è un appuntamento importante per quanti lottano per un futuro senza HIV. Gilead è da sempre in prima linea per portare al paziente non solo terapie trasformative ma anche per farsi parte attiva per il raggiungimento di questo obiettivo», afferma Cristina Le Grazie, direttore medico di Gilead Sciences.

«Attraverso questa collaborazione ribadiamo il nostro impegno al fianco delle associazioni pazienti, delle istituzioni e della classe medica per favorire l’informazione e la conoscenza, per abbattere lo stigma e contribuire al miglioramento della qualità di vita delle persone con HIV».