Secondo stime recenti, in Italia vivrebbero 3,9 milioni di soggetti diabetici, pari al il 6,6% della popolazione generale, sebbene sia possibile che vi siano ancora casi di mancata diagnosi che andrebbero ad aumentare questi numeri. Il monitoraggio costante dei livelli di glicemia nel sangue è una prassi fondamentale per i pazienti diabetici che, infatti, sono abituati a farlo anche più volte al giorno.

Se una volta era necessario utilizzare il glucometro, negli ultimi anni sono entrati nel mercato anche sensori che consentono un monitoraggio in continuo: costituiti di solito di un patch da posizionare sulla pelle del paziente in zone ben precise, sfruttano poi una apposita app per la lettura della glicemia. Sempre più diffusi, questi sensori facilitano il monitoraggio domiciliare anche in situazioni particolari, come una cena fuori casa, le vacanze e così via. Inoltre, possono entrare in sistemi di monitoraggio da remoto.

La novitĂ  in Regione Toscana

Prima in Italia, ma si potrebbe dire anche pioniera in Europa, Regione Toscana è riuscita, grazie alla collaborazione con Abbott, a rendere automatica la registrazione delle misurazioni di glicemia effettuate con i sensori FreeStyle Libre sul Fascicolo Sanitario Elettronico regionale.

In questo modo i dati diventano facilmente consultabili dai pazienti, che possono valutarne l’andamento e capire se stanno gestendo bene la malattia, ma soprattutto dagli specialisti e dai medici di medicina generale, che possono così intervenire se e quando necessario.

Eugenio Giani, Presidente di Regione Toscana, afferma: «in Toscana ci sono 250mila cittadini che sono affetti da patologia diabetica, sia essa di tipo 1 cioè insulino dipendente che di tipo 2, cioè non insulino indipendente, ma che progredisce con l’etĂ . Adesso, grazie a questa innovazione, potranno trovare i dati letti dal loro sensore all’interno del proprio fascicolo sanitario elettronico.

Una novità assoluta, che sono convinto sarà presto imitata anche in altre realtà, e che abbiamo voluto e potuto introdurre grazie alla collaborazione con la multinazionale Abbott che, fornendo questo servizio, innalza il livello di conoscibilità della malattia e mette i pazienti nelle condizioni di poter gestire meglio il diabete, elemento fondamentale». Fondamentale, per questa integrazione, la possibilità di integrazione con le piattaforme informatiche toscane.

Il ruolo delle piattaforme informatiche

Spiega l’ingegner Andrea Belardinelli, responsabile del settore SanitĂ  digitale e innovazione di Regione Toscana: «la nuova tecnologia si integra perfettamente con le piattaforme informatiche sviluppate dalla nostra regione nell’ottica della semplificazione, facilitando l’accesso ai servizi sanitari e la continuitĂ  di cura tra il medico, lo specialista e il paziente. I sensori in uso sono quelli giĂ  forniti dal sistema sanitario regionale ai pazienti diabetici, ossia sensori Fgm, mentre il motore di integrazione che abbiamo messo a punto è una soluzione “aperta” e dunque implementabile con ogni fornitore di dispositivi medici presente sul mercato, anche per altre patologie croniche».

La Regione è, quindi, già pronta per poter estendere questa innovazione anche ad altre patologie i cui dati siano registrati con sensori indossabili.