A Borgo Trento eseguita TAVI valve-in-valve con tecnica BASILICA

BASILICA – Bioprosthetic or native Aortic Scallop Intentional Laceration to prevent Iatrogenic Coronary Artery obstruction è una tecnica pionieristica, eseguita da circa un anno nei centri Usa a più alto volume e in grado di minimizzare sensibilmente il rischio di occlusione coronarica, la più grave complicanza dell’intervento di TAVI.

Il team multidisciplinare di Cardiologi, Anestesisti e Cardiochirurghi dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, guidato dal prof. Flavio Luciano Ribichini, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Cardiologia dell’AOUI, ha eseguito per la prima volta in Italia presso il Polo Chirurgico dell’Ospedale di Borgo Trento, una procedura di TAVI valve-in-valve con tecnica BASILICA su un paziente di 81 anni che aveva già precedentemente subito due interventi di cardiochirurgia ed era ad alto rischio di complicanze.
L’intervento è stato portato a termine con successo e senza complicanze da parte dello Heart Team guidato dal Prof. Ribichini, coadiuvato dal dott. Gabriele Pesarini e dall’anestesista prof. Leonardo Gottin.

Il decorso post-operatorio è stato limitato a 48 ore con dimissione precoce direttamente a casa del malato. Infatti, data la minima invasività dell’intervento trans-catetere, il paziente può mobilizzarsi già il giorno successivo, riprendendo una vita normale senza bisogno di lunghi periodi di recupero post-operatorio o di riabilitazione post-dimissione.

Il prof. Flavio Luciano Ribichini

«Il successo della nostra attività», ha commentato il prof. Ribichini, «è testimoniato dalla continua crescita della nostra casistica».

Il trattamento delle malattie della valvola aortica è possibile, da circa 10 anni, tramite impianto di protesi per via endovascolare in anestesia locale con approccio mininvasivo dall’inguine del paziente. Questa procedura (TAVI transfemorale) è un’opzione consolidata alla tradizionale chirurgia a cuore aperto. Tuttavia, è noto che le bioprotesi chirurgiche vanno incontro negli anni a fenomeni degenerativi strutturali che richiedono la sostituzione delle stesse. Un’alternativa ragionevole al reintervento chirurgico standard, in particolare in pazienti anziani ad alto rischio di complicanze, è il posizionamento di una nuova valvola biologica all’interno della bioprotesi degenerata con la stessa tecnica TAVI, attraverso la procedura valve-in-valve.

La vecchia protesi degenerata viene così schiacciata contro le pareti dell’aorta dalla nuova valvola protesica biologica aortica che viene posizionata al suo interno. Una possibile, sebbene poco frequente, complicanza della procedura valve-in-valve consiste nell’interferenza dei lembi originari della bioprotesi degenerata con l’anatomia del paziente che potrebbe comportare una riduzione dell’afflusso di sangue o addirittura occlusione delle arterie coronariche con conseguente rischio per il paziente.

Per ovviare a questa severa complicanza è stata inventata di recente negli Usa una tecnica pioneristica denominata BASILICA (Bioprosthetic or native Aortic Scallop Intentional Laceration to prevent Iatrogenic Coronary Artery obstruction), che prevede la lacerazione intenzionale per via endoscopica dei lembi della bioprotesi degenerata per impedirne l’ingombro nell’anatomia del paziente e il successivo impianto di una valvola con procedura valve-in-valve, minimizzando sensibilmente il rischio di occlusione coronarica, come grave complicanza della TAVI.

Da circa un anno la procedura viene eseguita nei centri a più alto volume degli Usa e quest’anno è stata eseguita anche in Germania.