«La progettazione per la nuova sede del Dipartimento di Area Medica – Università di Udine mette al centro dell’attenzione le persone, che saranno le reali fruitrici degli spazi progettati. Esiste un legame emotivo tra gli uomini e gli spazi che abitano, siano essi una città, un quartiere, un luogo di studio o una casa. Per generare un clima positivo di formazione, di ricerca e di ispirazione non basta un semplice progetto architettonico.

È necessario dare vita a un’idea progettuale articolata, capace di fornire una soluzione completa e personalizzata, che combini architettura, ingegneria e design, e che possa dare come esito un luogo aperto alla città di Udine e i suoi abitanti».
Queste le parole pronunciate da Massimo Roj, CEO e founder di Progetto CMR, società di progettazione integrata alla quale l’Università di Udine ha dato il compito di progettare la nuova sede del Dipartimento di Medicina, che sorgerà in piazzale Kolbe, su una superficie libera di 33.742 mq, ricca di alberi che saranno in gran parte preservati.

Il principio progettuale utilizzato

Il principio progettuale che ha sotteso la realizzazione del progetto del nuovo Dipartimento è l’InsideOut, secondo il quale la struttura viene definita in primis per soddisfare le esigenze dei fruitori che la vivranno quotidianamente, tenendo quindi conto della dinamica dei flussi di persone, informazioni, energie e idee, per arrivare poi a inserire il tutto negli elementi naturali del sito. Obiettivo finale, realizzare non solo un Dipartimento, ma un vero e proprio Campus Universitario che contempla anche l’interazione con la comunità cittadina.

Due gli edifici previsti, per un totale di 7000 mq, entrambi progettati con un assetto che rende possibile un intervento flessibile e modificabile nel tempo. Il primo edificio ha soli 2 piani e ospita le aule; previste 3 aule da 200 persone, 2 aule da 100 persone e 73 aule da 40 persone.
Il secondo edificio ha invece 3 piani ed è dedicato a laboratori di ricerca e agli studi dei professori. Entrambi affacciano su un giardino pensile. A unire i due edifici, una pensilina di accesso arancione, colore scelto anche per le scale di sicurezza esterne. Così come per gli edifici, anche percorsi, aree di soste e parcheggi sono pensati per ridurre al minimo il consumo di suolo verde.

Sostenibilità e risparmio energetico

Una volta realizzato, il progetto potrà essere certificato LEED secondo Rating System Building Design and Construction for New Construction e CasaClima. La certificazione, di carattere volontario, si sta affermando come standard mondiale nell’ambito delle costruzioni eco-compatibile, essendo utilizzata in oltre 40 Paesi. Vediamo quali sono gli accorgimenti presi.

Innanzitutto, la definizione degli involucri, i livelli di opacità delle facciate e la differenziazione delle superfici trasparenti è stata supportata dall’analisi dell’esposizione alla luce naturale. I diversi fronti sono stati, inoltre, caratterizzati secondo criteri di esposizione solare, prestazione energetica e comfort indoor. Nei giorni scorsi è stata posata la prima pietra. I lavori dovrebbero essere conclusi entro la fine del 2024.