Al Burlo Garofolo piattaforma ecografica per valutare funzionalità del miocardio fetale

Da sinistra, Stefano Dorbolò, Paola Toscani, Massimo Zeviani Tamara Stampalija

Presso la Struttura Semplice Dipartimentale di Medicina Fetale e Diagnostica Prenatale dell’Irccs Materno Infantile Burlo Garofolo di Trieste è attiva una piattaforma ecografica che implementa tutte le più innovative tecnologie nell’ambito della diagnosi a ultrasuoni applicate all’imaging materno-fetale, a partire dall’imaging bidimensionale fino a sorprendenti immagini 3D/4D con elevato dettaglio anatomico.

«Oltre a facilitare l’operatore nella visualizzazione di strutture fetali anche molto piccole, fornendo immagini dettagliate e in alta risoluzione indipendentemente dalle dimensioni del feto e da altre condizioni che rendono la scansione difficoltosa», spiega la prof.ssa Tamara Stampalija, responsabile della Struttura Semplice Dipartimentale di Medicina Fetale e di Diagnostica Prenatale dell’Irccs triestino, «questo ecografo è volto in particolare allo studio del cuore fetale.

L’identificazione precoce delle anomalie cardiache è, infatti, la frontiera più attuale della diagnosi prenatale perché consente di intervenire tempestivamente, programmare il parto ed eventualmente migliorare gli esiti per il nascituro e la sua famiglia.

In tale prospettiva la macchina offre non solo un imaging 4D ad alta risoluzione, ossia 3D in tempo reale, ma anche lo studio della contrattilità del cuore fetale con la modalità speckle tracking, ossia l’analisi del movimento delle miocellule. Tale approccio è stato sviluppato e utilizzato in centri di ricerca d’élite per determinare misura, forma e funzionalità del cuore fetale.

Come sperimentato nelle ricerche preliminari, tali parametri forniscono informazioni aggiuntive rispetto allo studio della sola anatomia fetale, e sono importanti per l’ottimizzazione delle cure e la consulenza alle pazienti. I primi risultati saranno presentati al Congresso Mondiale di Medicina Perinatale che si terrà a Milano a maggio».

Da parte sua, il direttore scientifico dell’Irccs, Massimo Zeviani sottolinea che: «l’acquisizione di uno strumento di avanguardia per la dettagliata caratterizzazione funzionale di organi fetali e in particolare del cuore accresce in maniera molto significativa la capacità e attrattività assistenziale del Burlo per quanto riguarda il monitoraggio della gravidanza e dei disturbi fetali che possono insorgere. Inoltre, fornisce uno strumento di ricerca scientifica molto efficace per lo studio degli aspetti materno-infantili e perinatali di cui il Burlo rappresenta un’eccellenza nazionale».