Al Gemelli tre interventi in un’unica sessione operatoria

In foto, le équipe operatorie che hanno eseguito l'intervento. Per l’équipe cardiochirurgica: Piero Farina, Piergiorgio Bruno e Giovanni Chiariello (cardiochirurghi), Gessica Cutrone (specializzanda in Cardiochirurgia), Stefano De Paulis (cardioanestesista), Lucia De Orazi e Dalila Conoci (strumentiste), Francesco Conti (tecnico perfusionista). Per l’équipe urologica: Marco Racioppi, Emilio Sacco e Gaetano Gulino (urologi), Eros Scarciglia (specializzando in Urologia), Maria Vitttoria Carbone (strumentista), Agostino De Rose (chirurgo epatobiliare)

Tre équipe per altrettanti interventi chirurgici eseguiti in un’unica operazione della durata di 10 ore: bypass coronarico, asportazione di un tumore renale e rimozione di un enorme trombo in vena cava inferiore.
A essere coinvolti sono stati la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs di Roma e un uomo di 62 anni, giunto al Pronto Soccorso della struttura lamentando sangue nelle urine, senza ulteriori sintomi che facessero pensare a una cistite.
A quel punto, «i medici del Pronto Soccorso hanno studiato il caso, eseguendo subito un’ecografia renale, che ha evidenziato la presenza di una massa di 7 cm a carico del rene destro. Si è sospettato un tumore renale, che può esordire proprio con un’ematuria silenziosa», spiega Marco Racioppi, direttore ad interim dell’UOC Clinica Urologica del Policlinico e professore associato di Urologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Segue un ricovero immediato per accertamenti che rivela una condizione clinica alquanto particolare.

Riprende il prof. Racioppi: «la TAC con mezzo di contrasto ha rivelato che il tumore aveva invaso il bacinetto del rene e la vena renale, dove si era formato un trombo di circa 15 cm che risaliva lungo tutta la vena cava inferiore. In alcuni tratti il trombo aveva diametro 6 cm e si estendeva fino al cuore, allo sbocco della vena cava inferiore, andando a occupare parte dell’atrio destro».

L’eccezionale dimensione del trombo rendeva impossibile un intervento di sfilatura, era necessario rimuoverlo in circolazione extracorporea per evitare prolungati periodi di ipotensione e ridurre le perdite di sangue.
Durante lo studio del caso, poi, ci si è accorti che il paziente aveva anche un restringimento critico a carico dell’arteria discendente anteriore che rendeva il cuore inadatto a sopportare un intervento.

Le valutazioni successive hanno portato gli specialisti dello Heart Team a decidere di procedere con un’unica seduta operatoria, in cui il cardiochirurgo isolasse l’arteria mammaria interna ed eseguisse il bypass per consentire al cuore di tollerare le fasi successive. A questo punto si sarebbe potuto asportare tumore renale e trombo. Per farlo era però necessario derotare il fegato per esporre il tratto di vena cava retrostante.
A questo punto tutto è pronto per asportare il rene malato e contemporaneamente a liberare la grande vena da questo trombo gigante. Il professor Racioppi provvede quindi a preparare il rene malato (isolando l’uretere, le vene e l’arteria renale).

Il team cardiochirurgico rientra in gioco per collegare il paziente alla macchina per la circolazione extracorporea, inserendo delle cannule nel cuore e all’inguine. Questo permetterà di rimuovere il rene e sfilare il trombo minimizzando le perdite di sangue ed evitando pericolosi cali della pressione sanguigna.
Il team urologico asporta finalmente il rene e sfila il trombo dalla vena cava (aperta e richiusa nella parte inferiore). Il controllo ecocardiografico transesofageo conferma la sparizione del trombo dall’atrio destro. Quest’ultima delicata manovra si compie in appena 15 minuti.

Finalmente, la mega-équipe del Gemelli, dopo dieci ore di seduta che ha visto alternarsi due équipe anestesiologiche (dott. Stefano De Paulis e dott. Lorenzo Martinelli) può cominciare a rilassarsi. C’è chi continuerà a vigilare su Marco nei giorni successivi, fuori dalla sala operatoria. Dopo 4 giorni di Terapia Intensiva Cardiochirurgica, 2 in Cardiochirurgia e ancora qualche giorno di degenza in Urologia, finalmente viene dimesso dal Policlinico Gemelli.

È il 3 febbraio e Marco esce (incredibilmente) sulle sue gambe. E di corsa anche. A casa c’è il figlio che lo aspetta. È lui che gli ha dato la forza di affrontare questo incredibile intervento, ma il ragazzo è autistico e suo papà sa che non può farlo aspettare oltre.

[In foto, le équipe operatorie che hanno eseguito l’intervento. Per l’équipe cardiochirurgica: Piero Farina, Piergiorgio Bruno e Giovanni Chiariello (cardiochirurghi), Gessica Cutrone (specializzanda in Cardiochirurgia), Stefano De Paulis (cardioanestesista), Lucia De Orazi e Dalila Conoci (strumentiste), Francesco Conti (tecnico perfusionista). Per l’équipe urologica: Marco Racioppi, Emilio Sacco e Gaetano Gulino (urologi), Eros Scarciglia (specializzando in Urologia), Maria Vitttoria Carbone (strumentista), Agostino De Rose (chirurgo epatobiliare)]