Il Centro Cardiologico Monzino di Milano offre agli sportivi di qualsiasi età la possibilità di essere seguiti da un’équipe specialistica: qui, infatti, la Cardiologia dello Sport presenta un Heart Team completo. Perché fare attività sportiva è essenziale per mantenere in salute anche l’apparato cardiocircolatorio, ma quando l’attività è intensa o a carattere professionale, è importante tenere sotto controllo il cuore.
«Questa organizzazione – spiega Gianluca Pontone, direttore del Dipartimento di Cardiologia Perioperatoria e Imaging Cardiovascolare – è in realtà necessaria in ragione della complessità delle malattie che vogliamo prevenire o curare e del nuovo quadro epidemiologico degli ultimi anni. Sono, infatti, aumentati in modo esponenziale i 50-60enni che iniziano o continuano a fare attività sportiva amatoriale intensa. Poiché l’età di questi sportivi coincide con l’età a maggior rischio per le malattie cardiovascolari, il livello di attenzione deve essere il più alto possibile.
Monzino Sport prepara un programma di attività fisico-sportiva idoneo sia per lo sportivo amatoriale quanto per l’atleta agonista, ma anche il soggetto noto cardiopatico che intende avvicinarsi a un programma di attività sportiva, mettendo a punto, in collaborazione con il medico sportivo, una strategia che tenga sempre conto delle capacità dell’apparato cardiovascolare».
Sport e patologie del ritmo cardiaco
La fascia d’età compresa tra i 50 e i 60 anni è quella in cui possono esordire le patologie del ritmo che sono poi le più gravi e frequenti tra gli sportivi.
«L’organizzazione attuale di Monzino Sport è in grado di intercettare in fase precocissima i soggetti a maggior rischio di sviluppare le malattie aritmiche maggiori. Tra quelle che possono diventare minacciose ci sono la cardiomiopatia aritmogena e la cardiomiopatia ipertrofica, tristemente note perché rappresentano la causa della morte improvvisa nei giovani atleti.
Sono malattie genetiche ereditarie per fortuna abbastanza rare, ma purtroppo spesso silenti, per cui solo un percorso di indagine cardiologica molto avanzata è in grado di identificarle. Al Monzino, oltre che utilizzare le metodiche di imaging più avanzate, possiamo eseguire tutte le analisi genetiche attualmente disponibili, grazie al nostro ambulatorio interno di Cardiogenetica. Siamo, inoltre, in grado di intervenire tempestivamente, ove si riveli necessario, con le procedure e sistemi di elettrofisiologia d’avanguardia.
Possiamo, quindi, affermare che l’atleta master o amatoriale che si affida a noi, trova la massima protezione possibile per il suo cuore», sottolinea Claudio Tondo, direttore Dipartimento di Aritmologia.
La partecipazione del CONI
Il Monzino Sport vede anche la partecipazione di Antonio Pelliccia, responsabile del Reparto di Cardiologia dell’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport del Comitato Olimpico Nazionale (CONI). Spiega Pelliccia: «ho accettato di contribuire allo sviluppo del Centro, mettendo a frutto la mia esperienza al CONI, perché risponde ai bisogni degli atleti, ma anche alla richiesta dei medici dello sport che, pressati dagli obblighi di legge, non riescono ad approfondire l’aspetto cardiologico, che è invece quello vitale in ogni senso.
Secondo le recenti statistiche, dei circa dieci milioni di italiani che fanno regolarmente una qualche attività fisica e sportiva, circa il 5% presenta anomalie o curiosità cardiologiche che richiedono il parere del cardiologo.
In generale nel nord Italia, e in Lombardia in particolare, la Cardiologia dello sport è affidata a singole personalità di rilievo. Da qui l’illuminazione del Monzino di creare un Centro Avanzato di Cardiologia dello Sport, che presenta un’offerta strutturata di esami diagnostici di II e III livello, oltre che opportunità di ricerca e formazione, introducendo di fatto nella medicina dello sport una cultura cardiologica che a Milano non aveva una sua struttura di riferimento».